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Il richiamo delle organizzazioni sindacali al Governo è arrivato forte e chiaro: quella degli infortuni e degli incidenti sul lavoro è diventata una vera e propria emergenza nazionale. E una prima risposta è arrivata. Questa mattina (11 maggio) il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e quello della Salute, Roberto Speranza, hanno incontrato Cgil, Cisl e Uil. Per la Cgil erano presenti il segretario generale Maurizio Landini e la segretaria nazionale Rossana Dettori.
“Raccogliamo il messaggio che arriva dalla cronaca e dalle mobilitazioni”, ha detto Orlando, che ha poi indicato alcune priorità su cui intervenire. Tra queste, un maggior coordinamento tra Ispettorato del lavoro e Asl e la necessità di implementare il personale. E, a questo proposito, ha annunciato l’avvio del concorso per reclutare 2.100 ispettori.
Le tre organizzazioni sindacali, dal canto loro, hanno da tempo elaborato una piattaforma con proposte e richieste per frenare questa vera e un'emergenza che – man mano che ripartono le attività economiche – sembra incrudelirsi. La prima settimana di maggio, quella della festa dei lavoratori e delle lavoratrici, è stata infatti scandita da una serie di incidenti terribili. Per questo Landini ha sottolineato la necessità di “un vero e proprio Patto per salute e sicurezza tra governo e parti sociali. Si muore oggi come si moriva 50 anni fa, anche se le ore lavorate sono diminuite e molte attività si svolgono in smart working. È urgente un’assunzione di responsabilità collettiva”.
Insomma: serve un patto e servono strumenti e iniziative. Innanzitutto, secondo la Cgil, è necessario costruire una vera e propria cultura della sicurezza attraverso l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei datori di lavori: “È un diritto fondamentale – ha ricordato il leader di Corso d’Italia – e occorre iniziare già dalle scuole superiori”. Molti incidenti hanno infatti coinvolto giovani, con contratti di apprendistato e per questo occorre che la formazione cominci prima dell’ingresso in fabbrica e – per quanto riguarda gli imprenditori – prima dell’avvio di nuove attività.
Fondamentali però anche controlli e ispezioni, visto che anche questo settore è vittima dei tagli della spesa pubblica e del blocco del turn-over. “Occorre un maggior coordinamento tra i servizi ispettivi del ministero del Lavoro – ha sottolineato Landini - e quelli delle Asl. Ma serve soprattutto superare il blocco delle assunzioni e provvedere in tempi rapidi a reclutare il personale che manca”. Il dirigente sindacale, inoltre, ha rilanciato la proposta di una patente a punti per le imprese come strumento di controllo “sulla regolarità e il rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro”.
Inoltre, ha ricordato il segretario, il rilancio del Paese passa per l'Europa. Si apre una stagione di investimenti e di cantieri e “le risorse del Pnnr e quelle degli altri fondi europei e nazionali debbono essere condizionate alla salute, alla sicurezza e al rispetto e applicazione dei contratti collettivi nazionali”.
Infine una sottolineatura che vale come monito: “Si parla molto di semplificazioni per velocizzare i lavori del Piano europeo – ha affermato il sindacalista –. Se questo volesse dire modificare il Codice per liberalizzare gli appalti e tornare alla logica del massimo ribasso, noi non saremmo affatto d’accordo. Non è questa la logica da seguire”.
L’impegno preso dai ministri Orlando e Speranza alla fine dell'incontro è quello di riflettere sulle proposte delle organizzazioni sindacali, individuare rapidamente strumenti e modi per intervenire e riconvocare a breve Cgil Cisl e Uil per sottoporre loro una proposta. Ma i sindacati non stanno fermi. Domani (12 maggio) Cgil Cisl e Uil hanno organizzato un’assemblea unitaria a cui parteciperanno delegati e rappresentati per la sicurezza, insieme a settimane di mobilitazioni per richiamare alla propria responsabilità Governo, istituzioni, politica e imprese.