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Con lo stop al reddito di cittadinanza, per circa 169.000 persone a partire dall'1° agosto, "il governo fa cassa sui più poveri". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, ospite di Metropolis: la misura, spiega, "è la conferma che questa è una operazione di cassa, il governo fa cassa sui più poveri. Stiamo parlando di persone che appunto sono povere: non hanno preparato nulla e oggi si dimostra che non sono nemmeno in grado di offrire una opportunità di lavoro". Insomma "scaricano sui Comuni e stanno raccontando delle balle".
Il leader di Corso d'Italia torna poi sul confronto tra esecutivo e sindacati. Confronto che non c'è: "Il governo ad oggi non ha avviato e non sta accettando nessun confronto con le organizzazioni sindacali. Sono tavoli finti quelli messi in campo: i tavoli sono talmente finti che con noi non stanno discutendo".
Più precarietà con i voucher
La presunta lotta alla precarietà, inoltre, non è mai esistita. "La precarietà non l'hanno migliorata - aggiunge -, anzi la stanno peggiorando perché hanno fatto i voucher". Né si intende arrivare a una norma seria per misurare il peso reale delle organizzazioni sindacali che firmano gli accordi, ovvero alla legge sulla rappresentanza: al contrario il governo "sta difendendo i contratti pirata e non vuole misurare la rappresentanza. Sta convocando una serie di sindacati che non rappresentano nessuno".
Netta contrarietà viene ribadita anche sull'autonomia differenziata: "Siamo contro l'idea: la Costituzione va applicata e non cambiata". Se il progetto dovesse andare avanti "raccoglieremo le firme per fare un referendum contro l'autonomia differenziata". Un passaggio quindi sulla magistratura: "Un governo che sta attaccando l'autonomia della magistratura e poi pensa lui di fare le commissioni di inchiesta al posto della magistratura secondo me ha preso un colpo di sole, deve essere il caldo...".
Per il governo chi non paga le tasse è furbo
Molto preoccupante anche la condotta in materia di fisco. Riflette Maurizio Landini: "Credo che si stia facendo una cosa più ampia: in un Paese che ha cento miliardi di evasione fiscale, la vera operazione trasversale è costruire un blocco sociale sulla parola d'ordine 'chi non paga le tasse è furbo'. Il messaggio che viene mandato al Mezzogiorno non è combattere l'illegalità ma è: fatevi furbi non pagate le tasse e noi vi aiuteremo. Una pericolosa e regressione dai valori etici della nostra Costituzione".
Migliaia di assemblee
In questo scenario la mobilitazione dei sindacati prosegue: "A settembre e ottobre faremo migliaia di assemblee coinvolgendo anche giovani, precari e pensioni, in cui chiediamo a loro di votare per sostenere le nostre proposte". Quindi conclude: "Noi facciamo questo prima di proclamare uno sciopero generale, cosa che non escludiamo se la legge di bilancio andrà avanti com'è adesso".