Maurizio Landini a Mestre, per le conclusioni del congresso della Cgil regionale del Veneto. Un lungo intervento che parte dal tema della Memoria e dell'Antifascismo, cadendo di 27 gennaio, data dedicata al ricordo della Shoah. Il leader della Cgil continua a battere sui tasti che si dovrebbero toccare per dare avvio al cambiamento necessario nel Paese. Perché la condizione materiale di coloro che per vivere hanno bisogno di lavorare, tra precarietà dilagante e inflazione che erode i già magri salari, non è mai stata così difficile negli ultimi decenni. Ci vuole una svolta, quella che da tempo chiede la Cgil e gli altri sindacati confederali.
Il segretario generale del Quadrato rosso parla anche di salute e sicurezza, chiedendo alle imprese di smetterla di considerare quello della prevenzione un costo, anziché, come dimostrano ormai tutti i dati, un investimento. Parla dell'alternanza scuola lavoro in un Paese che conta già diverse vittime tra gli studenti costretti, di fatto, a lavorare: "Gli studenti devono studiare, non lavorare o essere sfruttati", dice il leader della Cgil.
Parla infine anche del rapporto con il governo, "che deve smetterla di organizzare questi tavoli con tutti, a prescindere dalla rappresentanza dei soggetti che convoca, non servono a niente così".