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La tassazione sugli extraprofitti delle imprese che operano nel settore dell'energia, salita al 25% con la decisione del governo, "è giusta ma noi chiedevamo fosse più alta". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha partecipato oggi all'iniziativa “I dati sono tutto? Per una digitalizzazione sostenibile”. L'appuntamento è stato l'occasione di un confronto con l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, al centro congressi Frentani a Roma, moderato da Lucia Annunziata.
"Il governo in parte ci ha ascoltato - ha spiegato il leader di Corso d'Italia -. Ma stiamo parlando di una parte. Ci sono altri settori che nella pandemia hanno avuto extraprofitti. Dobbiamo fare qualcosa che sia strutturale". In altre parole, ha detto, "dobbiamo fare un'operazione di redistribuzione e modificare il sistema del prelievo fiscale del nostro Paese: non è possibile che pensioni e lavoro dipendente siano tassate di più della rendita finanziaria, non è accettabile".
"Nonostante gli interventi di questi giorni siano importanti - dunque - sappiamo tutti che sono una tantum, non sono di per sé sufficienti per affrontare la dimensione del problema del nostro Paese. Alla povertà bisogna dare una risposta con un lavoro di qualità, che superi la precarietà e con politiche di sistema". Bisogna, insomma, "non mettere nessuno nella condizione di non arrivare alla fine del mese".
Il bonus di 200 euro che arriverà a 28 milioni di italiani con la tassazione degli extraprofitti "va bene, ma siccome ci sono tanti soldi bisognerebbe fare uno sforzo". Questo un altro passaggio del discorso di Landini. "Siccome l'inflazione è alta - poi -, non può che essere il primo passo per sostenere un anno complicatissimo". Il sindacato rivendica il diritto di partecipare alle decisioni.
"Rivendichiamo di essere coinvolti - così il segretario -. Quello che stiamo chiedendo è che le persone devono essere coinvolte nelle scelte che vengono realizzate. Non che le decisioni vengano prese da qualcuno in qualche segreta stanza senza mai coinvolgere, bensì mettere le persone nelle condizioni di poter dire la loro. Mi sembra che questo sia un elemento di cambiamento, questa è l'idea di sindacato che abbiamo".