PHOTO
"Abbiamo posto il tema delle politiche industriali: vuol dire non lasciar fare al mercato e smetterla di dare soldi a pioggia alle imprese, quindi avere un'idea di sviluppo del Paese". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro col ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
Basta soldi a pioggia alle aziende, dunque: "Ne sono stati dati tanti in questi anni - ha spiegato -, bisogna andare su una strada che sia selettiva. Per noi significa che i soldi debbono essere dati a quelle imprese che non solo mantengono le produzioni nel nostro Paese, ma creano occupazione stabile".
Il leader della Cgil ha ribadito la necessità urgente di arginare la precarietà: "Basta creare posti di lavoro o favorire assunzioni precarie", e su questo aspetto "abbiamo anticipato che non condividiamo l'idea di liberalizzare i contratti a termine. Bisogna andare a cambiare quelle leggi sbagliate fatte in questi anni".
Il nodo energia
Poi il tema dell'energia. "Chiediamo che venga istituita un'agenzia per lo sviluppo pubblico, che vuol dire coordinare anche le politiche che fanno le imprese, a partire da quelle energetiche". In altri termini "non bisogna cambiare semplicemente chi ci dà il gas, ma diventare un Paese sovrano. Questo significa fare investimenti, costruire filiere produttive per pannelli solari e pale eoliche. C'è bisogno di una politica europea, serve una discussione per superare il Patto di stabilità in Europa, altrimenti essendo in debito pagheremo un prezzo molto pesante dal 2023".
Serve inoltre un'agenzia per la gestione del debito pubblico e bisogna utilizzare i fondi di previdenza complementare affinché gli investimenti vengano fatti nel nostro Paese, non fuori: "È un controsenso che i soldi dei lavoratori finiscano all'estero".
Un incontro non basta
Quello di oggi è stato "un inizio di un confronto", ha detto Landini. "Ci siamo augurati che non avvenga come con i governi precedenti: ci si incontrava per discutere di politica industriale, ma il secondo tempo non c'era mai. C'era il primo incontro, ma non c'erano risposte". Su questo, "ci hanno detto che nel mese di febbraio, dopo gli incontri in Europa il 9 e 10 febbraio, intendono riconvocare un tavolo per discutere di alcuni dei temi che abbiamo posto, a partire dagli incentivi".
"Su questi temi giudicheremo cosa farà il governo - ha concluso -. Un tema di fondo è utilizzare investimenti e utili per essere reinvestiti nel nostro Paese. In tal senso non intervenire sugli extraprofitti è un limite molto pesante".