La fumata bianca è arrivata nella tarda sera di ieri,  8 ottobre, quando Fp Cgil di Roma e Lazio, unitariamente, ha firmato l’accordo con Roma Capitale, rappresentata dall’Assessore al Personale, Andrea Catarci, per estendere e favorire lo smart working. L’accordo prevede almeno 2 giorni di smart working per tutto il personale che svolge mansioni che non richiedono la presenza fisica e consente l’estensione fino a 5 giorni di smart working a settimana.

Si amplia la platea di lavoratrici e lavoratori che potranno svolgere le loro mansioni anche in smart working, passando da poco più di 6mila ad almeno 9mila persone, circa il 40% dei dipendenti diretti di Roma Capitale.

L’accordo rende possibile il ricorso al lavoro da remoto in caso di eventi calamitosi ed eventi straordinari, come il Giubileo, che hanno un impatto negativo sulla mobilità della Capitale.

“Questo è un importante e primo risultato – si legge nella nota della Cgil e della categoria che difende i lavoratori dei servizi pubblici –, frutto della mobilitazione dei dipendenti e dell’azione della Cgil e della Fp Cgil di Roma e Lazio per contribuire a migliorare la mobilità, la qualità dell'aria e la vita di tutte le persone a Roma e a migliorare le condizioni di lavoro di migliaia di dipendenti e la qualità dei servizi offerti alle cittadine e ai cittadini. Come dimostrano anche i dati di Roma Capitale, lo smart working ha un impatto positivo sul recupero degli arretrati e la velocizzazione delle pratiche”.

“Adesso – si conclude la nota – ci aspettiamo che anche nelle società partecipate di Roma Capitale si rafforzi lo smart working attuando il protocollo d’intesa per il Giubileo del Lavoro di luglio scorso”.