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È morto schiacciato da una scaffalatura metallica, che lo ha travolto mentre stava lavorando all'interno di un container. La tragedia sul lavoro è avvenuta al porto di Ortona (Chieti), in un container adibito a magazzino che si trova dentro il cantiere navale. La vittima è un operaio di 59 anni, Ridvan Meizini, originario del Kosovo ma cittadino italiano, residente a Villa Caldari di Ortona; l’uomo lascia la moglie e quattro figli. Secondo i primi accertamenti, l’uomo stava spostando dei materiali quando, per cause ancora da accertare, è stato travolto dal crollo della scaffalatura.
Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco e il personale del 118, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il container è stato posto sotto sequestro, l'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani.
È l'ultimo tragico episodio di un anno segnato dagli infortuni. Lo scorso 22 marzo un camionista di 47 anni è morto schiacciato dal suo stesso tir che, per cause ancora in corso di accertamento, si è messo improvvisamente in movimento. L'incidente è avvenuto a Vezzano (Trento); la vittima è Cesare Bondoni, originario di Ferrara. Il camionista, intento ad agganciare il rimorchio alla motrice nel parcheggio vicino al bar "Al bersaglio", ha provato a fermare il mezzo, ma nel tentativo di salire in cabina è caduto venendo trascinato, finendo poi con la parte anteriore sospesa sulla sottostante scarpata.
Pochi giorni prima un operaio croato è deceduto a Pordenone. È rimasto schiacciato da una lastra in acciaio, che gli è scivolata addosso durante una fase di puntellatura. L’incidente mortale sul lavoro è avvenuto a Budoia (Pordenone), la vittima è l’operaio Jurica Pinta, 25 anni, nativo della Croazia ma residente a Polcenigo, dipendente della ditta Metalvar Italia. Il giovane era intento a saldare una lamiera da 30 millimetri, lunga circa otto metri, nell'area dell’azienda Im di Marcon Flavio, impresa di costruzioni in carpenteria pesante. È morto sul colpo.