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“Le misure a contrasto della pandemia non termineranno con la cessazione dello stato di emergenza e proprio per questo motivo va rilanciata e sostenuta la sanità pubblica anche con la stabilizzazione del personale precario”. Così Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria, commenta le dichiarazioni del presidente della Regione, Giovanni Toti.
“Ognuno deve fare la propria parte – rileva il dirigente sindacale –. In Liguria c’è un problema strutturale di organico, che nasce ben prima della pandemia. Il personale precario assunto per l’emergenza va prorogato oltre il 31 marzo prossimo, non solo perché il Covid non è finito, ma anche per ragionare sulle difficoltà strutturali di organico della sanità ligure”.
E’ la Regione ad avere la titolarità del sistema sanitario - sottolinea il sindacato -, e su questo occorre una discussione seria che affronti il problema, a partire dalle assunzioni a tempo indeterminato del personale, che in questi due anni ha sostenuto il sistema sanitario pubblico
“Bisogna trovare soluzioni per non disperdere questo patrimonio d'importanti professionalità, con il rischio d'interrompere la continuità dei servizi che erogano e di lasciare che i bisogni delle persone si scarichino sul sistema sanitario, già carente di personale e provato dalla pandemia”, conclude il leader della Cgil regionale.