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“La risposta data dalla sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello, all’interrogazione parlamentare a firma dell’onorevole Andrea De Maria sulla situazione della copertura degli ammortizzatori per tutte le maestranze del Gruppo La Perla, ci lascia esterrefatte”. Così Stefania Pisani, Filctem Cgil Bologna e Mariangela Occhiali, Uiltec Uil di Bologna.
“Non solo sembra fare un passo indietro rispetto a quanto dichiarato dal medesimo Ministero al tavolo della moda solo il 7 Febbraio 2025, ma manca di qualunque visione politica di sistema… Ancor più grave oggi in ragione dei pessimi dati che si registrano nell’industria del nostro Paese”.
Non si fa altro che elencare burocraticamente i decreti precedenti di autorizzazione degli ammortizzatori, aggiungono, “sottolineando i limiti della normativa attuale e bypassando sulla necessità, già dichiarata da autorevoli componenti del medesimo ministero, di individuare una soluzione normativa tra la cassa per cessazione e la Naspi, che consenta un adeguato respiro temporale a situazioni specifiche come quella di La Perla rimesse sulla strada del rilancio”.
Le sindacaliste quindi affermano “Vogliamo ricordare alla sottosegretaria, che fuori burocrazia, l’utilizzo degli ammortizzatori che si è avuto negli anni nel Gruppo La Perla: in primis ha impattato sulla riduzione delle retribuzioni di maestranze, che invece andrebbero valorizzate. È andato a esclusivo vantaggio di soggetti finanziari che hanno speculato sui destini di nobili realtà manifatturiere del nostro territorio, nonché dei gestori dei fondi che, nel mentre impunemente impoveriscono i territori, acquistano ville milionarie e girano con jet privati”.
Le parole espresse in aula, insomma, “sembrano non contemplare in alcun modo l’enorme lavoro comune fatto dalle lavoratrici, dalle loro organizzazioni, dalle procedure e da tutta la filiera istituzionale per provare a salvare una realtà manufatturiera strategica dall’ennesimo atto di speculazione finanziaria”.
Parole inoltre “che sembrano sottovalutare le condizioni alle quali siamo arrivate, ovvero poter vendere e rilanciare il Gruppo La Perla, creando finalmente un precedente che va in controtendenza rispetto a quanto registriamo quotidianamente da lavoratrici e i lavoratori di questo Paese. Non possiamo credere che la ministra Calderone sia insensibile alla salvaguardia di competenze femminili di straordinaria e rara abilità, che sia indisponibile a dare il suo contributo affinché si possano tutelare competenze fondamentali per tale rilancio ad un passo dalla vendita”
Chiediamo “la massima attenzione da parte del Governo del Paese e un coordinamento del Ministro Urso e della Ministra Calderone perché non si disperda tutto il lavoro fatto in questi mesi… Perchè l’assenza di copertura degli ammortizzatori per una parte di lavoratori e lavoratrici detentrici di funzioni fondamentali per il rilancio aziendale non può significare se non la dispersione di queste professionalità, rendendo nei fatti impossibile un rilancio industriale. In ragione dunque delle parole vaghe e dilatorie delle risposte avute presso l’aula parlamentare dalla sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello, diventa ancora più urgente che la nostra richiesta d’incontro inviata alla ministra Calderone il 19 febbraio 2025 riceva al più presto una risposta”.
"Non possiamo permetterci – concludono -, come Sistema Paese, che quanto fatto e dichiarato in uffici ministeriali, venga annullato e smentito in altri. Lanciamo un appello alle nostre istituzioni tutte per avere risposte di concretezza e non vaghe e dilatorie dichiarazioni. In un’epoca in cui si registra un arretramento nelle competenze e una sempre maggiore assenza del lavoro femminile sarebbe imperdonabile sottovalutare le conseguenze della mancanza di risposte a lavoratrici con competenze uniche come sono quelle di La Perla”.