"Teniamo botta, compagne e compagni. La vicenda è complicata, c'è un'azienda che a dir poco dimostra delle incapacità sul piano imprenditoriale e manageriale. Ma temiamo che dietro ci sia anche un'operazione di natura finanziaria". Così il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, intervenuto al presidio romano odierno (5 settembre) delle lavoratrici de La Perla, lo storico marchio del tessile italiano.
In una nota Gesmundo aveva ribadito che “la Cgil nazionale sostiene la vertenza delle lavoratrici del Gruppo La Perla, che con la loro professionalità hanno consentito fino ad oggi all'azienda di continuare ad essere un brand di riferimento a livello internazionale per il settore tessile”.
“La miopia del management, che ha addirittura pagato l'ultimo stipendio con quasi un mese di ritardo, sta mettendo in difficoltà le lavoratrici e - prosegue il dirigente sindacale - sta compromettendo il futuro occupazionale e le prospettive di sviluppo di una realtà che è sempre stata apprezzata nel mondo”.
Il segretario confederale della Cgil chiede poi all’azienda di “abbandonare ogni eventuale idea di speculazione finanziaria sulla pelle dei lavoratori” e la richiama “alla responsabilità sociale e di impresa”. “Chiediamo al ministro Urso e al Governo - conclude Gesmundo - di intraprendere ogni iniziativa utile per il rilancio dell'azienda, investendo sulla produzione ed evitando derive finanziare e speculazioni che rischiano di disperdere il know-how professionale e di affossare una realtà aziendale importante per l’industria tessile del nostro paese”.