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“Vedere disattesi gli impegni assunti e assicurati in sede ministeriale mina le basi della fiducia verso le istituzioni. Il governo e la ministra Calderone con le loro decisioni scelgono, con questo atto, di rendere incerto il destino delle sarte di La Perla e di cancellare un importante pezzo di made in italy”. Così il segretario nazionale Filctem Cgil Ugo Cherubini, commentando la decisione di non presentare l’emendamento per autorizzare nuovi ammortizzatori per le lavoratrici del gruppo tessile.
“Un’azione indegna e scriteriata di cui a questo punto il governo si dovrà ritenere responsabile”, aggiunge Cherubini: “Con questo comportamento le istituzioni perdono la loro più elementare credibilità. È un affronto alle lavoratrici e alle loro rappresentanze che, se in tempi brevi non troverà una soluzione, determinerà una dura mobilitazione”.
Anche Filctem Cgil e Uiltec Uil Bologna sottolineano che “le dichiarazioni ufficiali fatte alla delegazione delle lavoratrici del gruppo La Perla, presso il tavolo del ministero del Lavoro il 14 marzo scorso, sono state smentite dai fatti”. Il primo veicolo normativo utile “era stato individuato della legge di conversione del dl 25 del 14 marzo mediante presentazione di un emendamento che, tra le altre cose, avrebbe consentito la proroga di sei mesi alle 50 lavoratrici collegate alle due aziende in liquidazione del gruppo La Perla”.
Gruppo, precisano le due sigle, che è prossimo “alla cessione dopo essere stato impunemente devastato dalla finanza speculativa che si arricchisce a discapito delle lavoratrici che da quasi due anni stanno lottando per salvare la loro azienda con enormi difficoltà economiche, ma sempre con grande dignità e coraggio”.
Filctem e Uiltec evidenziano che “nonostante l’emendamento sia stato istruito dai tecnici, il ministero del Lavoro si è assunto la responsabilità politica di non presentarlo, compromettendo quindi qualunque possibilità di rilancio del gruppo La Perla a seguito dell’enorme rischio di perdere queste maestranze uniche”.