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“Il tavolo odierno, che aspettavamo dal 29 novembre, svoltosi da remoto e organizzato dal Mimit dopo nostro sollecito, ci consegna alcune risposte ma ci lascia notevoli preoccupazioni”. Così Filctem e Uiltec di Bologna dopo l’incontro al ministero sulla vertenza La Perla. “Quanto alle prime – proseguono - scopriamo solo oggi che le procedure per l’attivazione degli ammortizzatori sociali sono a buon punto, quindi entro la settimana prossima verremo convocati per l’esame congiunto al fine di procedere in tempi brevi alla loro attivazione. Ci auguriamo pertanto di essere immediatamente messi nelle condizioni di operare in tal senso. Al contempo, è stata attivata dai curatori di La Perla Management srl la procedura che consentirebbe il pagamento diretto da parte Inps del contratto di solidarietà che non risulta pagato da ottobre 2023”, aggiungono le organizzazioni sindacali augurandosi “che si proceda in tal senso in tempi brevi”.
“Queste due risposte le riteniamo importanti – aggiungono i sindacati -, perché consentono di dare qualche forma di sostegno economico a lavoratrici e lavoratori che da ottobre 2023 non riescono ad avere le loro retribuzioni. Il tavolo di oggi, oltre a dare risposte su quanto sopra, serviva per fare il punto della situazione complessa che stiamo affrontando e serviva a trovare risposte e ad individuare percorsi anche di natura politica a seguito di procedure giudiziali, quella Italiana e quella Inglese, che al momento sono contrapposte”.
“Da questo punto di vista, apprendiamo con stupore che il ministero ritenga una ulteriore complicazione per le relazioni con i liquidatori inglesi l’attivazione delle procedure processuali attivate presso il tribunale di Bologna. Nonostante ciò, e volendo evitare qualunque forma di strumentalizzazione che non è congeniale a risolvere le grossissime difficoltà che hanno le 300 famiglie del territorio collegata a La Perla, condividiamo le valutazioni di complessità e di aspetto inedito della vertenza La Perla, ma non riteniamo in alcun modo che il mancato rapporto con i liquidatori inglesi sia riconducibile alle procedure giudiziali attivate ad esclusiva tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, finiti nel giogo della speculazione finanziaria del Fondo Tennor”, proseguono Filctem e Uiltec Bologna.
“Riteniamo convintamente, al pari di quanto dichiarato al tavolo dalla Regione Emilia-Romagna (presente con l’assessore Vincenzo Colla) e dalla Città metropolitana di Bologna (presente con il Capo di Gabinetto Metropolitano e delegato al lavoro Sergio Lo Giudice), che se fosse rimasta la sola procedura di liquidazione inglese la situazione sarebbe stata ad oggi decisamente peggiore, il destino delle lavoratrici del Portogallo insegna”.
"Continuiamo a ritenere che se i liquidatori inglesi - come risultato anche dal confronto odierno con i curatori nominati dal tribunale e presenti al pari degli Amministratori giudiziali - continuassero a rimanere su posizioni di non confronto e di mancate risposte, servirà una decisa pressione diplomatica per evitare che le prese di posizione dei liquidatori inglesi determinino ricadute su 300 lavoratrici e lavoratori in Italia”, aggiungono.
“Per questo – concludono le sigle - continuiamo a sostenere che il Made in Italy non lo si salva solo aspettando quanto viene definito dal tribunale di Bologna. Utilissima, infine, l’informazione ricevuta oggi di una prossima udienza presso il tribunale di Bologna finalizzata a mettere assieme tutti gli attori (italiani ed inglesi) di questa complicata vertenza, oltre all'aver ricevuto l’impegno del Mimit di una convocazione immediatamente successiva a tale confronto in tribunale”.