“Salario, Salute, Diritti, Occupazione”, sono queste le quattro parole d’ordine che dettano la linea di questa giornata di mobilitazione a Roma, decisa insieme da Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa che chiedono al governo di dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori delle funzioni centrali, delle funzioni locali e della sanità. La crisi tocca tutti i settori pubblici.

Piazza del Popolo, 19 ottobre (Facebook Filctem-Cgil Nazionale)

A Piazza del Popolo è tutto pronto per l’inizio del palco che vedrà alternarsi al microfono le testimonianze dei delegati e le relazioni dei segretari di categoria Sandro Colombi, segretario generale Uilpa, Rita Longobardi, segretaria generale Uil Fpl e Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil, fino alla conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, precedute dall’intervento di PierPaolo Bombardieri, segretario generale Uil. 

Pochi minuti fa una delegazione di circa mille persone è partita in corteo da Piazza Barberini e sta sfilando verso Piazza del Popolo, già affollata di persone nonostante la pioggia intensa che sta cadendo sulla Capitale da questa notte.

Il corteo è entrato in piazza.

Il messaggio di Jorge Fael, International department dello STAL

“Accogliamo e sosteniamo la vostra giusta lotta e le vostre richieste. Aumentare salari e pensioni, difendere la democrazia dalla potente offensiva neoliberista contro il lavoro e i servizi pubblici. Il risultato è la crescita delle disuguaglianze e della povertà”.

Un momento della manifestazione in Piazza del Popolo

Iniziano le testimonianze dei delegati:

Fabrizio Cortese, infermiere, assistenza domiciliare Asl Roma 2 - delegato della Fp Cgil: “Spesso vittime di aggressioni”

“Carichi di lavoro sempre maggiori, demansionamento, copertura delle ferie estive. Molte volte quando entriamo nelle case delle persone siamo vittime di aggressioni perché raccogliamo tutto il malcontento e la frustrazione delle persone che non hanno risposte alle loro domande. Il nostro servizio sanitario è in profonda emergenza, strutturale, è sottofinanziato, ci impone turni massacranti, impossibilità di conciliare lavoro e famiglia, bassa retribuzione”.

“E il governo che fa? Approva una legge di bilancio che non dà le risposte che ci aspettavamo, ma anzi spinge verso una continua esternalizzazione dei servizi. Il personale sta scappando all’estero. Davanti a una rivalutazione del contratto al 5% c’è un’inflazione al 17%. Noi non lo accetteremo. Dobbiamo dire ‘basta’, la sanità pubblica è una conquista, dobbiamo difenderla”.

Filomena Ciociola, infermiera al Sant’Orsola di Bologna – delegata della Uil-Fpl: “Siamo stanchi di sentirci in trincea”

“Ancora una volta siamo costretti a scendere in piazza per rivendicare i nostri diritti. Ogni giorno sacrifichiamo la nostra vita per essere al servizio delle persone. Costretti a turni massacranti e straordinari che fanno parte dell’ordinarietà. Ultimi anni caratterizzati da logiche emergenziale, navigazione a vista senza logiche di programmazione. Così non possiamo raggiungere apprezzabili risultati in futuro. Non accetteremo che la sanità pubblica venga messa in ginocchio per agevolare la sanità privata a pagamento”.

Siamo stanchi di sentirci in trincea. Se siamo qui oggi è perché vogliamo che il nostro servizio sanitario sia migliorato e resti pubblico a garanzia di tutti”.

Il messaggio di Julio Lacuerda Segretario generale della UGT Servizi Pubblici

“Difendere i servizi pubblici contro la minaccia della privatizzazione. La federazione dei servizi pubblici della Spagna esprime pieno sostegno alle vostre richieste. Comuni anche alle battaglie che stiamo portando avanti in Spagna per garantire i diritti di tutte e di tutti. Solidarietà”.

Elisabetta Romito, funzionaria Ufficio del Processo, Bari - delegata della Fp Cgil: “Risorse per rinnovare il nostro contratto”

“Per rinnovare un contratto rispettoso ci vogliono risorse economiche, senza resta un esercizio di stile, inutile, senza rispetto. Dentro un contratto ci sono norme e regole sull’organizzazione del lavoro, una è lo smart working. Noi siamo convinti che possa essere un fattore di tutela e di benessere psicofisico dei lavoratori e di rigenerazione delle città usando quello sguardo di prospettiva che da sempre caratterizza l’azione della cgil abbiamo sostenuto l’utilizzo dello smart working. la soluzione è semplice, battersi per la sua applicazione, perché le istituzioni dei territori lo capiscono”.

Sono precaria da vent’anni. A giugno 2026 le porte di quegli uffici potrebbero non accogliermi più. Abbiamo bisogno di consegnare a questo Paese una giustizia efficiente”.

Teresa De Rosa, funzionaria Agenzia delle Entrate - delegata della Uilpa: “La lotta all’evasione fiscale è la chiave per un Paese più giusto”

La lotta all’evasione fiscale è la chiave per un Paese più giusto. Se non combattiamo seriamente l’evasione come possiamo pensare che lo Stato trovi i fondi per il welfare? Mentre noi lavoratori e pensionati continuiamo a pagare le tasse trattenute alla fonte, gli evasori continuano a non pagarle, sottraendo risorse a chi davvero ne avrebbe bisogno. Inaccettabile che chi evade possa accedere agli stessi servizi di chi paga le tasse”.

“Oggi siamo 29mila unità, ma dovremmo essere 44mila, siamo sotto organico del 30%. Non investire nel fisco vuol dire non investire nella nostra comunità, nel nostro futuro”. 

Messaggio di Jan Willem Goudriaan Segretario generale EPSU

“Piena solidarietà e sostegno per la manifestazione nazionale di oggi a Roma. Le azioni che chiedete come l’aumento dei salari sono le stesse che i lavoratori e i sindacarti di tutto il continente stanno affrontando. Sfide che riguardano tutti i lavoratori pubblici. La manifestazione è una risposta perfettamente ragionevole per fare luce sulla situazione. Le vostre azioni ispirano tutti i lavoratori d’Europa. Insieme possiamo creare una società più giusta ed equa per tutti”.

Carmen Morgia, educatrice nido Roma Capitale - delegata della Fp Cgil: “Abbiamo dato tanto, adesso tocca a noi chiedere”

Siamo destinate ad avere una carriera lunga e precaria. I nostri contratti non sono adeguati alle grandi responsabilità che abbiamo e non rispettano l’impegno di garantire il sacro diritto dei bambini all’istruzione”.

“Ci chiedono di essere formate e lo facciamo con i nostri soldi e il nostro tempo. Di lavorare oltre i limiti di legge. E lo facciamo. Di essere flessibili con i nostri orari e facciamo anche questo. Ma adesso tocca a noi chiedere: un salario dignitoso, giusto inquadramento professionale, un piano straordinario di assunzioni perché i bambini hanno il diritto di avere un servizio all’altezza. Non c’è qualità se non ci si prende cura di chi si prende cura delle persone”.

Stefania Sorrentino, funzionaria Polizia Locale, Roma - delegata della Uil-Fpl: “Siamo trattati come figli di un dio minore”

"Quanto siamo lontani dai principi della Costituzione? Io lavoro in Polizia Locale, a noi sono state attribuite tantissime competenze. I nostri compiti negli anni sono aumentati, il tessuto sociale è cambiato, Roma è una città molto complessa e noi ci lavoriamo sempre in prima linea. Da quarant’anni attendiamo una riforma che non arriva e lavoriamo in un sistema che ci ignora e non ci fornisce strumenti adeguati a garantire la nostra sicurezza. Noi siamo lì ogni giorno per proteggere i cittadini e garantire la sicurezza pubblica , ma nonostante questo siamo trattati come figli di un dio minore. Eppure senza di noi la società crollerebbe. Vi sembra normale che dobbiamo lavorare per strada, magari di notte, fino a 67 anni, per salari inadeguati e condizioni che peggiorano di anno in anno? Come facciamo ad attirare i giovani?”.

Davide Ficco, medico di medicina generale Bari - delegato della Fp Cgil: “È arrivato il momento di ricostruire la sanità pubblica”

"Negli anni della pandemia ho visto il sistema sanitario letteralmente implodere su se stesso. E subito dopo ho visto chi doveva occuparsi del problema, ignorarlo. In alcune regioni delle prestazioni vengono erogate dal pubblico dopo oltre 365 giorni, ma le stesse prestazioni possono essere eseguite in 12 ore pagando. Stiamo andando verso un Paese a due velocità, chi ha i soldi corre e chi non ce li ha sta fermo. Io ho deciso di fare il medico, non l’imprenditore. È arrivato il momento di ricostruire. Mentre noi manifestiamo, quattro milioni e mezzo di persone non si stanno curando”.

"Invece che militarizzare gli ospedali come fossero zone di guerra, non sarebbe meglio lavorare a pieno organico? L’autonomia differenziata è devastante. Bisogna cambiare il paradigma. manifesto per una sanità che possa generare salute prendendosi cura delle persone. ospedale e territorio lavorino in sinergia invece di essere due rette parallele. Non è vero che non ci sono medici, il lavoro non è più attrattivo. La salute non può e non deve essere gestita con dinamiche di tipo commerciale. Viva l’articolo 32, viva la Costituzione”.

Adesso le relazioni dei segretari generali di categoria Sandro Colombi, segretario generale Uilpa, Rita Longobardi, segretaria generale Uil Fpl e Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil.