"Sono un lavoratore, sono gay e mi batto per le questioni di genere, che riguardano non solo le donne ma anche tutte le persone Lgbtqia+, le quali non campano certo di aria ma di lavoro". Enrico Gullo, delegato Nidil Cgil cresciuto a Palermo, adesso a Bologna per imbastire un'attività autonoma nel mondo dell'editoria, ha deciso di fare della sua omosessualità uno strumento di lotta. Il suo obiettivo: combattere le discriminazioni sul posto di lavoro, che sono tante e possono essere contrastate attraverso l'applicazione di due normative, scarne e poco tutelanti dei trans.
"Anche la legge sulle unioni civili spesso costringe il sindacato a vertenze estenuanti, per il riconoscimento di diritti che ci sono già - spiega Enrico -. Nelle fabbriche, nei magazzini ci sono moltissime persone Lgbtqia+ che non possono dichiararsi e in questo modo subiscono violenza. Questa violenza va affrontata per cambiare il mondo del lavoro italiano".