È formazione, non è lavoro. Ma spesso le aziende non sono d'accordo. E così tirocini, stage e Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) finiscono per trasformarsi in veri e propri rapporti di lavoro sottopagato e precario. In questo senso è indicativo il dato relativo all'incremento del 200% delle attivazioni dei tirocini extracurricolari nel corso del 2021 e la bassissima percentuale di contratti stabili da essi derivati. Inoltre, attualmente lo stage è utilizzato prevalentemente per mansioni a bassa o bassissima qualifica e in settori come ristorazione e turismo, magazzinaggio e logistica, denotando quanto scarso possa essere il reale “apporto formativo” dell’esperienza. A tutto questo si aggiunge il dramma delle morti di giovanissimi studenti inseriti in questi percorsi, l'ultima pochi giorni fa a Venezia, vittima un ragazzo di appena 18 anni, colpito da una lastra di metallo che gli ha schiacciato le gambe.
Di tutto questo si è parlato a Perugia, nell'iniziativa “Tirocini e Stage – Stop sfruttamento” organizzata da Nidil-Cgil Perugia, Rete degli Studenti Medi Perugia e Udu Perugia presso il Circolo Arci “Il Porco Rosso” in via Alessi, con la partecipazione del rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, e di Andrea Borghesi, segretario nazionale di Nidil-Cgil.