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È scontro aperto, tra la Fiom Cgil di Venezia e il sindaco della città, Luigi Brugnaro. E adesso si va in tribunale. Lo scontro è scoppiato nell'ambito della grave vertenza che vede coinvolti i lavoratori della Speedline di Santa Maria di Sala, realtà industriale da 600 addetti, di cui 100 in somministrazione (che diventano 800 complessivi incluso l'indotto), considerata un'eccellenza dell'automotive in Veneto. La Speedline produce cerchi in lega per auto di alta gamma (Ferrari, Lamborghini, Maserati) per conto della multinazionale svizzera Ronal.
Quest'ultima, da un giorno all'altro, ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Tabina entro 9-12 mesi, e l'intenzione di delocalizzare in Polonia la produzione, oppure di concentrarla nei siti già presenti in Germania. "A Tabina - ha comunicato algidamente la Ronal - rimarrà una sede dedicata ad attività di laboratorio per i test di campionatura, lo sviluppo di prodotto, oltre a funzioni di supporto locali a servizio dell'intero gruppo". L'azienda ha inoltre disertato il tavolo con sindacati ed enti locali dello scorso 9 dicembre.
A peggiorare la situazione, il comportamento del sindaco di Venezia che, nella ricostruzione della Fiom, durante un incontro ha rivolto "insulti e offese volgari" ai rappresentanti sindacali. La Fiom Venezia comunica di avere "dato mandato ai propri legali di intraprendere le necessarie azioni nei confronti dell’attuale sindaco della città di Venezia Luigi Brugnaro, a tutela dell’onorabilità e rispettabilità della nostra organizzazione sindacale e dei lavoratori e lavoratrici da essa rappresentati".
Lo scorso 7 dicembre, ricostruisce il sindacato, "presso gli uffici del Comune di Venezia al Tronchetto, a seguito di un incontro organizzato dall’amministrazione comunale sulla crisi Speedline con la partecipazione del sindaco di Venezia, della Confindustria Venezia, del sindaco di S.M. Sala, di alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale e di Fim Cisl e Fiom Cgil di Venezia, il 'primo cittadino' della città di Venezia ha dato dimostrazione del peggio di sé stesso aprendo la riunione con insulti e offese volgari rivolti alle delegazioni Fim Cisl e Fiom Cgil, presenti in quel momento in rappresentanza dei lavoratori Speedline".
La Fiom condanna apertamente i "toni arroganti e le volgarità espresse in quel contesto dal 'primo cittadino'", e rileva che "evidenziano il disprezzo del sindaco/imprenditore verso i lavoratori e i loro rappresentanti, e a nulla possono valere le scuse successivamente formulate dal medesimo 'primo cittadino' agli interlocutori di quel momento, mentre va dato atto del senso di responsabilità e di calma tenuti dai rappresentanti sindacali dei lavoratori che in tal modo hanno evitato di farsi trascinare nelle provocazioni".
"Sarà appurato nelle sedi competenti - conclude la Fiom Venezia -, se queste siano legittime modalità con le quali" il sindaco "approccia ai problemi dei lavoratori o se invece non siano l’ennesima dimostrazione di protervia e arroganza fino alla illegittimità".
La vertenza Speedline, intanto, non si ferma. Il prossimo 19 dicembre, a Santa Maria di Sala, si terrà una manifestazione. La protesta dei lavoratori sarà sostenuta da tutte le istituzioni locali e dalle forze politiche. Gli operai, in questi giorni, stanno dando vita a presidi davanti agli ingressi dello stabilimento per rallentare l'uscita del prodotto finito e a scioperi a scacchiera per frenare l'attività della fabbrica.