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Gli uomini, a differenza degli animali, sono capaci di resistere a lungo, anche molto a lungo, prima di raccogliere i frutti del proprio impegno. Una dote acquisita quando per sopravvivere si cacciavano bestie molto più veloci e in apparenza resistenti degli umani, ma che braccate, alla lunga finivano per cadere sfinite dalla lunga fuga. Purché nell'inseguimento, il gruppo di caccia non perdesse di vista l'obiettivo finendo per mollare preda e bottino.
Una lezione che alla Filcams di Serravalle Scrivia hanno imparato bene. Due anni fa, esattamente il 30 marzo del 2017, insieme a Susanna Camusso, allora segretario generale della Cgil, andammo nella località in provincia di Alessandria, dove c’è uno dei più grandi outlet d’Europa, per un’assemblea con i lavoratori organizzata unitariamente da Cgil, Cisl e Uil.
I problemi a Serravalle erano più d’uno, la precarietà, le politiche di organizzazione e gestione del personale, le retribuzioni. Ma ciò che veniva vissuto dai più con fortissima insofferenza era che l’outlet non chiudeva mai o quasi, e questo per i lavoratori significava non poter mai trascorrere con la propria famiglia i giorni di festa. Quella dei giorni di festa, per la Filcams, è una battaglia che va avanti da anni all’insegna dello slogan “La festa non si vende”, tra governi che rivendicano la giustezza della totale liberalizzazione varata dal governo Monti nel 2011, fino a quello attuale che ha annunciato l’introduzione di regole e pause obbligate, ma a oggi di concreto ancora nulla.
Di certo c’è che nell’Europa a 12, quella cioè del primo blocco di Paesi membri, non esiste una situazione di totale liberalizzazione come quella italiana. Ed ecco la buona notizia. Questa Pasqua, grazie all’impegno dei sindacati che non si sono mai arresi, per la prima volta in vent’anni, l’outlet di Serravalle resterà chiuso e i lavoratori potranno finalmente trascorrere questa giornata di festa con i propri familiari. La lotta paga. Come insegnano i primi cacciatori, bisogna impegnarsi, restare uniti e resistere. E non sbagliare l'obiettivo.
Esmeralda Rizzi è responsabile social della Cgil nazionale