La Flai Cgil Veneto annuncia di aver “scoperto l'ennesimo caso di caporalato, sfruttamento lavorativo, tratta di esseri umani e truffa ai danni di lavoratori sotto ricatto. Si tratta di 13 braccianti di origine indiana che sono caduti nella rete dello sfruttamento lavorando e vivendo in condizioni indecenti e disumane”.
Una vicenda, si legge in una nota del sindacato, che “si è consumata per diversi mesi nelle campagne del trevigiano, dove circa 50 braccianti hanno vissuto in un casolare della Marca in condizioni para-schiaviste sotto la minaccia di caporali senza scrupoli che li costringevano a lavorare fino a 14 ore al giorno. Oggi alcuni braccianti, grazie alla Flai Cgil, hanno avuto il coraggio di denunciare e attualmente si trovano in strutture protette messe a disposizione dal Progetto Navigare”.
La federazione racconterà in modo dettagliato quello che è successo in una conferenza stampa giovedì 4 luglio alle ore 11 presso la sede della Cgil del Veneto in via Peschiera 7 a Mestre.
“Nel corso della conferenza stampa verranno forniti i dettagli della vicenda per la quale come Flai Cgil Veneto abbiamo presentato un esposto alla magistratura”, scrive il sindacato.