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Dopo molto tempo di assenza, la Cgil del Veneto partecipa nuovamente alla manifestazione JOB&ORIENTA, che comincia oggi, giovedì 24 novembre, presso la Fiera di Verona e proseguirà fino a sabato 26 novembre. Alla manifestazione, di rilievo nazionale, collaborano il ministero dell’Istruzione e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È inoltre patrocinata dalla Regione Veneto e dal Comune di Verona.
La Cgil del Veneto ha a disposizione uno stand nel quale si alterneranno sindacaliste e sindacalisti della sede regionale, dei diversi territori e delle categorie. Domani, venerdì 25 novembre, "Giornata Internazionale per il contrasto alla violenza di genere", presso il padiglione 7 della Fiera, in sala Puccini, dalle 16 alle 18 si terrà l'iniziativa "Che genere di lavoro, formazione, scuola e professioni paritarie per le giovani generazioni". Interverranno Tiziana Basso (segretaria generale Cgil Veneto), Jacopo Buffolo (assessore alle politiche giovanili e alle pari opportunità del comune di Verona), Eleonora Pinzuti (docente e formatrice A.I.F.). Il seminario, che si pone l'obbiettivo di superare - già dalla fase dell'orientamento alla formazione - gli stereotipi di genere, potrà essere seguito in diretta streaming sul sito www.joborienta.net,
"Si tratta - dichiara Silvana Fanelli, della segreteria confederale Cgil Veneto - di una manifestazione dedicata all’orientamento, alla scuola, alla formazione e al lavoro. È partecipata da migliaia di persone, soprattutto giovani. È una importante occasione per far conoscere la nostra organizzazione e, soprattutto, per raccogliere le aspettative delle nuove generazioni, anche attraverso un questionario che distribuiremo a chi verrà a farci visita. Sono coinvolti, in presenza e con il materiale che producono, in particolare il Nidil, la Filcams, il Sol e il nostro ente di formazione Ag Form.
Illustreremo la nostra attività sindacale e i diritti per i quali ci battiamo ogni giorno, a partire dal diritto alla salute e alla sicurezza, a tante ragazze e tanti ragazzi che rischiano di incontrare un mondo del lavoro sempre più precario e che garantisce ben poca dignità e scarse occasioni di realizzare il proprio talento. Insieme a loro vogliamo impegnarci per cambiare un modello di sviluppo che rimetta al centro la piena e buona occupazione".