La Cgil ha aperto il suo ufficio a Bruxelles. Un passo importante per la Confederazione, con lo scopo di unire il mondo del lavoro e agire sempre più a livello europeo, dove si prendono le decisioni più importanti.
“Avevamo già un ufficio qui a Bruxelles, poi per varie ragioni è stato chiuso: oggi è una giornata molto importante perché abbiamo deciso di riaprire. Non possiamo prescindere dalla dimensione europea”. Queste le parole di Giulia Barbucci, responsabile Ufficio Cgil Europa.
Così Salvatore Marra, responsabile Area Politiche internazionali della Cgil: “Vogliamo portare la voce della lavoratrici e dei lavoratori italiani qui, dove vengono prese le decisioni delle istituzioni europee. L’obiettivo è cercare di influenzare le scelte, dire che è fondamentale far sentire la voce del lavoro dove per troppo tempo è mancata”.
Per il presidente dell’Inca, Michele Pagliaro, “il lavoro di tutela individuale che noi svolgiamo si intreccia con la tutela collettiva: essere qui in Belgio sicuramente farà la differenza”.
Parola poi al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “Buona parte delle discussioni che si prendono nei singoli Paesi parte dall’Europa, noi vogliamo ricostruire l’unità del mondo del lavoro europeo. Vogliamo tutelare tutti i lavoratori italiani che lavorano all’estero. Questa non sarà solo la sede della Cgil, ma di tutte le categorie e di ogni istanza”.
“Vogliamo, come stiamo facendo già in Italia, essere un luogo aperto che si rapporta con tutte le organizzazioni e le associazioni di cittadinanza. Il lavoro deve tornare al centro anche in Europa”, ha concluso il leader di Corso d’Italia.