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Le belle immagini sono d’impatto, ci allontanano dalla rabbia dei lavoratori per avvicinarci al loro essere donne e uomini, alla loro volontà di non fermarsi davanti alla minaccia di perdere il posto. A differenziarsi, in parte, la fotografia sulla pagina di novembre, che ritrae due lavoratori che ci restituiscono un’immagine che simboleggia la coesistenza di paura e insieme volontà di resistere in un dramma che si vuole a ogni costo scongiurare.
“Questo nostro progetto ha una doppia finalità – si legge nella presentazione del calendario -: è un modo per tenere accesi i riflettori sulla nostra vicenda e un mezzo per sostenere economicamente la nostra lotta, per questo tutto il ricavato dalle vendite dei calendari sarà devoluto al Fondo resistenza dipendenti Whirlpool”.
Al servizio di questa finalità viene messo anche il lavoro di Tamara Casula e l'editing che ha messo a punto un lavoro studiato, nel quale è presente l’occhio della fotografa. Un occhio che è femminile, perché, se sulle prime la scelta di aprire e chiudere il calendario con le immagini che ritraggono le donne della Whirpool, lasciando dieci mesi di spazio agli uomini, può suscitare qualche dubbio sulla marginalità della componente femminile, una più attenta riflessione lascia invece immaginare che i corpi vestiti delle lavoratrici e i busti nudi dei lavoratori tendano a un ribaltamento degli stereotipi.
Il punto è riuscire ad attrarre quanta più attenzione possibile sul fattore umano, a non fare rientrare i dipendenti Whirlpool solamente nei numeri statistici della crisi, e un primo risultato si può dire sia stato raggiunto, se personalità del mondo dello spettacolo e del giornalismo hanno risposto all’appello. Come hanno fatto dai giornalisti Gad Lerner e Riccardo Iacona, alla cantante Tosca, dal vignettista Vauro agli attori Sergio Castellitto e Fortunato Cerlino.
I lavoratori Whirlpool, nonostante la prospettiva dei licenziamenti all’arrivo della primavera, sono determinati a non mollare e a ricordarcelo, nel 2021, ci sono quelle 12 fotografie in un calendario che mai si è visto così eloquente nell’intento che lo ha generato.
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