Contratti di solidarietà difensivi per 174 dipendenti di Konecta, azienda spagnola di customer care e digital marketing. L’accordo è stato raggiunto martedì 22 aprile per “trovare soluzioni non traumatiche – spiegano i sindacati – alla drastica riduzione di volumi della commessa Tim che porterà alla sua completa dismissione a partire dal mese di luglio”.

L’accordo

I siti impattati dalla perdita della commessa, per un totale di più di 250 lavoratori, sono cinque. Per i dipendenti di Livorno e Genova è stato previsto l’ammortizzatore sociale visto che “i due siti, in questo momento, non hanno attività che permettono la riconversione, essendo Livorno mono-commessa e avendo Genova, oltre a Tim, la sola commessa WindTre, anch’essa impattata da una riduzione dei volumi”.

Il contratto di solidarietà, della durata di 12 mesi, inizierà venerdì 2 maggio. La quota complessiva della riduzione oraria, esclusivamente di tipo verticale, sarà pari all’80 per cento e l’azienda anticiperà ai lavoratori l’integrazione salariale. La società farà anche domanda al Fondo di settore per accedere alle prestazioni integrative che garantiscono la copertura dell’80 per cento della retribuzione per tutti i lavoratori, a prescindere dai massimali previsti da Inps.

Per i dipendenti di Settingiano (Catanzaro), allo scopo di “far fronte al calo di volumi delle commesse Tim e WindTre è stato sottoscritto un accordo di Fondo d’integrazione salariale (Fis) per un periodo di otto settimane per complessivi 141 lavoratori”. Infine, gli addetti di Rende (Cosenza) e Palermo “impiegati sulla commessa Tim, attraverso sinergie con altre commesse in crescita, verranno riconvertiti in modo da coprire le insaturazioni”.

Sindacati: “Servono investimenti per trovare nuova commesse”

“Rimarchiamo come l’accordo di solidarietà debba necessariamente essere accompagnato, in questi 12 mesi, da concreti percorsi di riconversione e riqualificazione del personale impattato e da un reale investimento, da parte aziendale, sui due siti che porti alla lavorazione di nuove commesse”, spiegano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

“Partendo, non appena definitivamente approvato, con l’utilizzo dei piani formativi del Fondo nazionale competenze (Fnc), sottoscritti con le organizzazioni sindacali, in modo da ridurre l’impatto economico sui lavoratori, prevalentemente part time involontari al 50 per cento”, proseguono le tre sigle.

Slc, Fistel e Uilcom rilevano che “sarà inoltre attivata, per favorire una gestione non traumatica degli esuberi, una procedura di licenziamento collettivo con la sola non opposizione dei lavoratori e con esodo incentivato”.

I sindacati così concludono: “In questi mesi vigileremo, insieme ai nostri delegati, affinché tutti gli accordi di ammortizzatori sociali sottoscritti vengano pienamente rispettati e siano dei reali e concreti strumenti atti a mantenere inalterati i livelli occupazionali e consentire la riconversione del personale”.