“La situazione odierna in Europa nella maggior parte dei settori che rappresentiamo (manifatturiero, minerario, energetico) è estremamente complicata”. Inizia così l’intervista alla segretaria generale di IndustriAll Europe Judith Kirton-Darling, intervenuta al convegno “No all’austerità. Per un’Europa dei diritti, del lavoro e della solidarietà”, che si è tenuto il 4 ottobre scorso presso la sede romana della Cgil nazionale.
La dirigente sindacale ha evidenziato la grave condizione che vivono alcuni settori, soprattutto l’automotive e quello dei metalli di base, impegnati in un’enorme trasformazione digitale ed ecologica. Situazione che va affrontata con “un solido pacchetto di investimenti: un piano industriale per l’Europa, per garantire buoni posti di lavoro e la nostra capacità manifatturiera”.
Sull’automotive, in particolare, Kirton-Darling ha rimarcato “l’eredità di cattive decisioni aziendali nel settore automobilistico: un comparto dominato da aziende come Stellantis, in cui la massimizzazione del profitto è considerata più importante della visione futura e degli investimenti nella forza lavoro, che in Europa ammonta a 13 milioni di posti”.
Un fallimento nel realizzare “una transizione equa e giusta per l’industria automobilistica avrà enormi ripercussioni su tutta la catena di fornitura, sulle industrie di base, sui settori commerciali e sulle filiere a monte e a valle del settore”, conclude la segretaria generale: “Il sindacato ha un piano industriale per i lavoratori dell’automotive con forti investimenti e, nello stesso tempo, con condizioni sociali collegate a questi investimenti per evitare che le aziende possano mettere i sussidi direttamente nelle tasche degli azionisti”.