L'intelligenza artificiale inizia a mietere le prime vittime. La Keywords Studios Italy, importante azienda italo-americana del settore gaming (sviluppo di videogiochi), ha annunciato il 27 giugno il licenziamento di 31 lavoratori (su 159) nelle sedi di Roma e Cinisello Balsamo (Milano). Immediata la protesta di dipendenti e sindacati, che hanno dichiarato lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari, oltre ad aver già attuato due giorni di sciopero (5-6 agosto).

“All’azienda, dopo una crescita continua e senza interruzione che si protraeva sin dal 2013 per la Divisione Globalize, è bastata una flessione nei ricavi nel 2023 per dichiarare 31 esuberi”, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, rilevando che si tratta “di personale altamente qualificato, da sempre considerato dalla stessa azienda un'eccellenza per l'area produttiva dell'intero gruppo”.

Nel quarto incontro tra azienda e sindacati, tenutosi mercoledì 7 agosto, la Keywords Studios Italy ha ritirato la procedura di licenziamento collettivo. L’azienda però, spiegano i sindacati, ha tenuto a precisare che “la decisione di revocare la procedura è stata causata da un vizio di forma relativo alle posizioni coinvolte. Ha inoltre comunicato che nelle prossime settimane presenterà una nuova procedura”. Per questo motivo le tre sigle hanno confermato lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari.

Il comunicato dell’azienda

La Keyword Studios (fondata nel 1998 in Irlanda), in una nota ufficiale spiega che “sta attualmente intraprendendo una riorganizzazione dell’approccio go-to-market della Divisione Globalize. Ciò è in risposta alle attuali condizioni di mercato ed è progettata per garantire di continuare a fornire servizi di prima classe ai nostri clienti in tutto il mondo. In questo contesto, stiamo purtroppo cercando di rendere ridondanti alcuni ruoli, anche in Italia e Francia”.

La società assicura di rispettare “il diritto dei dipendenti di questi Paesi di intraprendere azioni collettive” e di continuare “a interagire in modo costruttivo con loro durante il processo di consultazione legale in corso, proseguendo al tempo stesso a supportare i nostri clienti”. Keyword Studios, infine, si impegna “a trattare chiunque sia potenzialmente interessato con equità e rispetto, e a garantire che siano adeguatamente supportati durante tutto il processo”.

Il commento dei sindacati

Gli addetti che verrebbero licenziati sarebbero sei nell’area “qualità linguistica della traduzione”, 20 nell’area “localisation” e cinque nell’area audio. “L’azienda – hanno rilevato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – intende sacrificare proprio questi lavoratori altamente qualificati per ridurre il costo del personale al solo scopo di aumentare i propri margini di profitto, consapevole tra l'altro di ridurre, così facendo, gli elevati standard di qualità offerti ai propri clienti”.

I sindacati hanno evidenziato che “la riorganizzazione del gruppo a livello internazionale, e quindi anche in Italia, prevede l’affidamento di alcune attività umane all’intelligenza artificiale, oltre al trasferimento di larga parte dell'area produttiva in un mega hub già attivo in Polonia. Questa scelta ha già prodotto pesanti tagli del personale nella stessa area produttiva (Globalize) anche in Irlanda, Spagna, Germania, Brasile e Giappone”.

Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno sottolineato che “l’intelligenza umana e le competenze professionali delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori, non possono essere sostituiti dalle macchine. Le macchine e l’intelligenza artificiale devono essere di supporto al lavoro e non sostituiscono l’essere umano”.

Le tre sigle, infine, hanno ritenuto “discutibili le modalità e le tempistiche con cui è stato scelto di avviare la procedura di licenziamento collettivo: non a caso a ridosso delle ferie estive, con esclusione a priori del ricorso agli ammortizzatori sociali o a qualsiasi altro piano aziendale che non preveda il ricorso ai 31 licenziamenti”.