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Un operaio è morto nello stabilimento della Cnh di Jesi, in provincia di Ancona, dove si producono trattori. Secondo le prime informazioni si tratta di un dipendente di una ditta esterna: era impegnato in lavori di manutenzione della copertura del tetto, quando è precipitato.
Immediatamente è stato chiamato il 112 e sul luogo sono arrivati i soccorsi sanitari e i carabinieri oltre agli addetti alla sicurezza dello stabilimento. È arrivata anche un'eliambulanza: il medico e un infermiere si sono calati con il verricello sul piazzale, ma hanno solo potuto constatare il decesso dell'uomo.
La nota dei sindacati: “la salvaguardia della vita è un dovere dello Stato, delle istituzioni e delle associazioni industriali”
Le segreterie dei sindacati metalmeccanici di Ancona, unitamente alle RSA di stabilimento, esprimono il loro profondo dolore e la massima vicinanza alla famiglia del lavoratore. “Le organizzazioni sindacali – si legge nella nota unitaria – hanno chiesto all’azienda la messa in libertà di tutte le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento per l’intera giornata di oggi, in segno di cordoglio. L’azienda ha immediatamente accolto la richiesta e tutte e tutti hanno lasciato lo stabilimento”.
“Ora gli organi competenti avranno il compito di fare chiarezza sulla esatta dinamica di quanto avvenuto. Ancora un incidente, ancora un infortunio mortale. Questa situazione nel nostro paese è diventata inaccettabile. Fim Fiom Uilm Aqcf ribadiscono che la salvaguardia della vita e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere un dovere dello Stato, delle istituzioni e delle associazioni industriali”.
“La cultura della salute e sicurezza deve essere un patrimonio comune e le risorse utilizzate anche in formazione non possono essere considerate costi ma investimenti per il futuro del nostro paese”.