“Iveco sta risentendo del rallentamento dell’economia con un calo dei volumi produttivi, ma si conferma un importante gruppo italiano, che nel nostro Paese conta 13.900 dipendenti, pari a circa il 40% del totale dell’occupazione nel mondo”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr, dopo l’incontro con l’azienda di martedì2 luglio

“I margini di redditività sono comunque in lieve aumento e proseguono laddove possibile le stabilizzazioni dei lavoratori somministrati, nonostante il ricorso saltuario alla cassa integrazione in alcuni stabilimenti”, proseguono: “Sul futuro però saranno decisive le scelte della politica su temi quali le prospettive della Defence e la transizione all’elettrico”.

I sindacati rilevano che “il susseguirsi di forzature su un’eventuale cessione di Iveco Defence avrebbe effetti destabilizzanti sull’intero gruppo: s’indebolirebbe Iveco sul fronte della ricerca, perché farebbe venir meno le sinergie della difesa con il civile; si renderebbe più vulnerabile Iveco sui mercati internazionali. In altri termini la Defence rappresenta un elemento di forza per tutta Iveco”.

Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr così concludono: “Quanto alla transizione, sarà decisiva la capacità dei decisori politici di fare le scelte più opportune per garantire un processo giusto, ragionevole e socialmente sostenibile”.