Si è tenuto oggi (lunedì 17 dicembre) a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, l'incontro tra Cnhi (Iveco Defence), sindacati e governo sull'impatto negativo che sta avendo sulla situazione produttiva e occupazionale degli stabilimenti di Bolzano, Vittorio Veneto e Piacenza. "La direzione aziendale - spiegano Michele De Palma (Fiom Cgil nazionale), Fabio Parrichini (segretario Fiom Cgil Bolzano) e Antonio Briamonte (delegato Fiom Cgil Cnhi Bolzano) - ha chiarito che l'impatto negativo sulla commessa in sospeso di VBM 8 X 8 “Freccia” potrebbe avere ricadute ulteriormente negative, visto che l'utilizzo della cassa integrazione è già in corso da tre anni a Bolzano, per 750 lavoratori. Cnhi ha aggiunto che l'eventuale mancanza di realizzazione della commessa sui “Freccia” potrebbe mettere a rischio non solo i dipendenti ma anche quelli che lavorano nella filiera, vista l'alta specializzazione. Alta specializzazione in particolare nella saldatura di acciaio balistico necessaria alla produzione. L'eventuale sblocco della commessa prevedrebbe la totale rioccupazione solo a ciclo produttivo nel 2020".
La Fiom ha chiesto chiarimenti al ministero sull'iter interministeriale (Finanze, Difesa e Economia) che si sarebbe arenato proprio al Mise: è necessaria quindi "la conferma e le tempistiche di partenza per la messa in produzione della commessa e l'allineamento agli ammortizzatori sociali. Sono necessarie certezze anche per le aziende della filiera che altrimenti rischierebbero la chiusura". Il Mise ha dichiarato in conclusione dell'incontro che è in corso “solo una rimodulazione con il ministero della Difesa delle tempistiche della commessa, ma non la quantità. Al massimo entro marzo, ma lavoreranno per realizzarlo prima, grazie alla convenzione tra i ministeri che sarà realizzata a breve secondo il vicecapo di gabinetto Sorial. Inoltre, ha dichiarato che il ministero dello Sviluppo Economico, insieme a quelli della Difesa e dell'Interno, stanno valutando ulteriori commesse nel futuro e che lavorerà per allineare commesse e produzione".
Per la Fiom "l'incontro è stato utile, ma a fronte della richiesta di fissare sin da subito un ulteriore incontro di verifica, il Mise ha risposto che non vi è la necessità". La Fiom verificherà che "le dichiarazioni rilasciate dal ministero abbiano concreta attuazione: è necessario giungere a una conclusione rapida del problema creatosi per garantire le lavoratrici e i lavoratori di un comparto che dipende dalle scelte politiche del governo in carica”.