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Dopo 5 anni di assenza torna il premio di risultato nel Gruppo Italcementi. Ieri infatti, presso la sede di Federmaco a Roma, il coordinamento nazionale delle Rsu e le segreterie nazionali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno siglato l’ipotesi di accordo che reintroduce per il periodo 2019-2021 questo importante elemento della retribuzione, che interessa i 1.730 dipendenti del gruppo. Con l’istituzione del premio di risultato si completa l’articolazione contrattuale di Italcementi, dopo gli accordi del 27 giugno e del 19 novembre 2018 che avevano definito la parte normativa.
L’accordo, inoltre, ha il merito di unificare anche economicamente tutti i siti produttivi e la sede di Bergamo del nuovo Gruppo Italcementi, e consente di raggiungere il corretto equilibrio tra le dinamiche del gruppo e le specificità dei siti. Il premio è articolato su cinque punti. Ad ogni parametro corrisponde una scala di erogazione, consistente in un numero di punti il cui valore unitario è pari a 18 euro. In base all’andamento economico e produttivo sia del gruppo che del singolo sito, il sistema eroga il premio di risultato, Nell’accordo si è definita l’istituzione della banca ore solidale su base volontaria del lavoratore, a cui l’azienda aggiungerà le stesse ore che il lavoratore ha deciso di devolvere in solidarietà ai propri compagni di lavoro.
Inoltre l’accordo armonizza il sistema di indennità di mensa introducendo per tutti i lavoratori una carta elettronica del valore economico di 7 euro. Infine nel testo si chiede un coinvolgimento sempre maggiore dei lavoratori anche attraverso la realizzazione di programmi partecipativi. Il coordinamento nazionale delle Rsu e le segreterie nazionali delle tre categorie esprimono un giudizio positivo sull’intesa, “perché supera la logica delle politiche negoziali difensive nel gruppo e riprende l’erogazione di un salario strutturale”.
La trattativa, iniziata nel 2014 con la presentazione della piattaforma, si era interrotta con il processo di riorganizzazione di Italcementi a seguito della vendita al Gruppo Heidelberg, ed era poi ripresa nel 2018. La parola ora passa alle lavoratrici e ai lavoratori, che entro venerdì 29 novembre dovranno svolgere le assemblee nei luoghi di lavoro per far votare i 1.730 lavoratori coinvolti nell’intesa.