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Dopo una lunga trattativa è stata finalmente sottoscritta l'ipotesi di contratto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-21 che riguarda un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori della scuola, delle università, degli enti di ricerca e dell’alta formazione artistica e musicale. Come si ricorderà a fine 2022 era stato trovata l'intesa sulla prima sequenza economica, un'intesa che aveva portato nelle tasche di lavoratrici e lavoratori un aumento medio lordo mensile di 98 euro. Il nuovo accordo prevede – oltre a tutta la parte normativa – ulteriori incrementi stipendiali per tutto il personale.
Per Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, il contratto "seppur con grosso ritardo sull’effettivo triennio di vigenza, registra acquisizioni importanti per tutto il personale dei nostri settori, sia sul piano salariale che su quello normativo". La prima sfida, ovviamente, sarà, continua la sindacalista, "rivendicare, a partire dalla prossima legge di bilancio, le risorse necessarie per il prossimo contratto per recuperare l’erosione dei salari dovuta all’inflazione che nei mesi scorsi è arrivata alle due cifre”.
Il salario
Considerati gli aumenti già percepiti con l'accordo economico del dicembre 2022 e le ulteriori risorse distribuite con il contratto appena firmato, dice Fracassi, "l'incremento stipendiale medio tra i diversi settori oscilla tra il 5% e il 7%". È positivo - sottolinea la dirigente sindacale – che siano state ricondotte nell'alveo contrattuale tutte le materie introdotte per legge, neutralizzando così l'invadenza normativa su salario e orario, che devono essere oggetto esclusivo della contrattazione. Ad esempio, per la scuola, il contratto integrativo nazionale sulla mobilità individuerà le modalità per superare il blocco triennale dei trasferimenti e sarà consentito ai docenti e ai Dsga neo assunti la possibilità di chiedere l’assegnazione provvisoria”.
I diritti
Per Fracassi: “Un significativo avanzamento riguarda i diritti dei lavoratori precari della scuola, per i quali è stata stabilita la possibilità di usufruire di 3 giorni di permesso retribuito come già avviene per il personale di ruolo. In tutti i settori vengono inoltre estesi i congedi per le donne vittime di violenza.”
Il nuovo contratto riforma anche l'ordinamento del personale Ata della scuola: si introduce la nuova figura di "elevata qualificazione" e si spiana la strada alla soluzione del problema dei Dsga facenti funzione.
Afam, università e ricerca
“Per l’Afam – continua la segretaria generale Flc –, il contratto recepisce le innovazioni ordinamentali di questi ultimi anni a partire dall’istituzione di nuove figure professionale e diventa materia di relazioni sindacali la didattica a distanza.
Per l’università è stato migliorato il sistema delle progressioni economiche e il fondo del salario accessorio che ora potrà aumentare in funzione delle nuove assunzioni. "Vengono aumentati l’indennità di ateneo e i valori tabellari di ingresso delle nuove aree degli operatori ( ex B) e dei collaboratori (ex C) ed è stato finalmente definito il profilo del Collaboratore esperto linguistico, la cui parte economica è stata rimandata a sequenza contrattuale insieme alla definizione della nuova figura del tecnologo, del contratto di ricerca, e del personale delle Aziende ospedaliero-universitarie, valutata la necessità, di un ulteriore confronto su questi temi per arrivare ad una soluzione ottimale”, aggiunge Fracassi.
Ancora la leader della Flc Cgil: “Per la ricerca, nell’ottica di arrivare a una riforma dell’ordinamento professionale migliore da quella prospettata dall’Aran, abbiamo concordato di rimandare a sequenza contrattuale, con la possibilità di poter contare anche sulla disponibilità delle risorse ancora mancanti per gli Epr non vigilati dal Mur, tema rispetto al quale continuiamo a chiedere una risposta al Governo. Abbiamo migliorato alcuni aspetti relativi alla fruizione dei permessi e regolamentato la modalità del lavoro agile e da remoto a cui potrà accedere anche il personale ricercatore e tecnologo”.
“Per la Flc Cgil – conclude Fracassi - il prossimo passaggio sarà sottoporre l'ipotesi di contratto all'approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori, prima di apporre la firma definitiva”.
Landini: rinnovo risultato importante
“Dopo una lunga trattativa è stato raggiunto oggi all’Aran l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-21 per il comparto istruzione e ricerca. Un risultato molto importante per la nostra organizzazione”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
“Ora - aggiunge il leader della Cgil - dobbiamo lavorare, non soltanto per i passaggi democratici necessari, attraverso la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ma soprattutto per richiedere all’interno della legge di bilancio le risorse indispensabili per rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro di tutto il pubblico impiego per gli anni 2022-24. Inoltre, è necessario contrastare l’autonomia differenziata che rischia di pregiudicare il sistema nazionale di istruzione”.