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Rischio esternalizzazione per tutte le attività informatiche dell'Istat. La denuncia arriva dall'assemblea delle lavoratrici e lavoratori dell'Istat che, con l'appoggio delle Rsu della Flc Cgil ha lanciato l'allarme, proclamando lo stato di agitazione. L'articolo 28 del decreto legge 36, infatti, prevede la costituzione della società 3-I Spa (con capitale pubblico di Inps, Inail e Istat). Questa mattina (26 maggio) i lavoratori saranno in presidio a largo Argentina, nello spazio pedonale di via San Nicola de' Cesarini, dalle 10 alle 13. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti.
"Secondo il testo di legge la nuova società avrà il compito di sviluppare, manutenere e gestire soluzioni software e servizi informatici, aprendo le porte all’esternalizzazione di tutte le funzioni dell’informatica dell’Istat", si legge nel comunicato stampa dell'assemblea.
Che aggiunge: "La nascita della newco suscita profonda preoccupazione tra i lavoratori per l’impatto che avrà sull’organizzazione, l’autonomia e la credibilità dell’Istituto nazionale di statistica, la protezione dei dati raccolti da cittadini e imprese e la spesa pubblica".
Attualmente infatti è l'Istituto a esercitare il pieno controllo su raccolta, produzione, trattamento, conservazione e diffusione dei dati, processi in cui la funzione informatica e quella statistica sono strettamente connesse. Le attività informatiche di raccolta, trasformazione e diffusione dei dati avvengono secondo i principi dettati del decreto-legislativo 322/89 e dalla normativa europea che ne autorizzano la diffusione nella sola forma aggregata e secondo modalità che annullino ogni rischio di identificabilità dei cittadini.
Per i lavoratori, invece, "la ventilata possibilità, per quanto ambigua, di integrazione di database - laddove si parla di 'interoperabilità tra gli enti pubblici per snellire le procedure ed evitare di chiedere a cittadini ed imprese informazioni già fornite in precedenza' - contenenti informazioni eterogenee e ricche di dati sensibili impone la massima attenzione sui rischi democratici e di controllo sociale che ne potrebbero conseguire".
Anche le procedure con cui si è arrivati lasciano molti dubbi: "La 3-I nasce per decreto legge nell’ambito del Pnrr senza che il Consiglio dell’Istat abbia discusso e si sia espresso in materia. Già entro il 30 giugno ciascun ente dovrà individuare le risorse finanziarie, i beni immobili in proprietà, i mezzi, gli apparati, le infrastrutture e ogni altra pertinenza che dovrà essere trasferita alla società 3-I S.p.A.".
"Indipendenza dal decisore politico, credibilità e autorevolezza dell’ente sono intimamente legati alle responsabilità affidate all’Istituto; la condivisione dei dati con altre amministrazione pubbliche, oltre ad essere una pratica vietata agli Istituti nazionali di statistica, metterebbe a rischio la privacy dei cittadini italiani, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero", attaccano le lavoratrici e i lavoratori, ricordando che "fino a giovedì 26 maggio i senatori della I e VII Commissione avranno facoltà di presentare emendamenti soppressivi e/o modificativi del decreto".
"Nei prossimi giorni – giovedì 26 e martedì 31 maggio - saremo in presidio davanti al Senato per portare la nostra voce fin dentro le stanze di chi pretende di decidere per decreto del nostro futuro e di quello del maggior produttore di statistica ufficiale del Paese", termina la nota.