PHOTO
"L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha un ruolo determinante nel garantire la sicurezza nei cantieri, nelle aziende e in generale la legalità in tutto il mondo del lavoro. I suoi dipendenti però, non sentendosi valorizzati né soprattutto rispettati dal governo, hanno intrapreso iniziative di protesta nazionale già da alcune settimane". Inizia così un comunicato stampa firmato da Pancrazio Cordone, segretario della Fp Cgil di Teramo, e Marco Clemente, segretario della Cisl Fp provinciale. "I dipendenti dell’Ispettorato del lavoro del territorio di Teramo, infatti, hanno tenuto assemblee sindacali di un’ora al giorno fino al 4 marzo scorso, quando hanno partecipato compatti alla manifestazione organizzata dai sindacati nazionali di fronte al ministero del Lavoro.
I motivi della protesta? A fronte di un aumento delle competenze e dei carichi di lavoro, che richiede una formazione professionale sempre più ampia e approfondita in ragione della delicatezza del ruolo, il personale è sempre più ridotto per via dei pensionamenti, si trova a operare in condizioni difficili (utilizzo del mezzo proprio per l’attività ispettiva, accesso limitato alle banche dati) e non solo non viene adeguatamente valorizzato dal punto di vista salariale ma, anzi, viene ingiustamente penalizzato. “Dal 2018 l’Ispettorato nazionale del lavoro fa capo a un’agenzia e non più al ministero del Lavoro - ricordano Cordone e Clemente -. Oltre al compito di vigilare sull’intero mondo del lavoro, se prima si occupava di sicurezza soltanto nei cantieri edili e in quelli ferroviari, da alcuni mesi ha ricevuto il compito di vigilare sulla sicurezza sul lavoro in tutte le attività produttive. Tuttavia, non solo questo evidente e continuo ampliamento di competenze non è mai stato adeguatamente riconosciuto dal punto di vista retributivo, ma i dipendenti dell’Ispettorato sono stati di recente esclusi anche dall’adeguamento periodico dell’indennità di amministrazione prevista per legge per i lavoratori di tutti i ministeri. La causa? - proseguono i sindacalisti – è da rintracciarsi in un’interpretazione restrittiva e formale delle regole o una banale e inammissibile dimenticanza, che in ogni caso non possono essere tollerate”. La protesta proseguirà con l’adesione compatta allo sciopero nazionale di venerdì 18 marzo 2022.
FP CGIL Teramo CISL FP
Pancrazio Cordone Marco Clemente