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Si è svolto oggi lo sciopero di otto ore con presidio in Prefettura nel corso della mattinata dei lavoratori Isolfin, azienda dell'indotto Fincantieri, che si occupa di verniciatura, lavaggio e carenaggio navi. Lo sciopero, proclamato da Fiom, Fm e Uilm, ha fatto seguito alle altre due giornate di protesta di giovedì e venerdì scorso.
I sindacati sono stati ricevuti dal viceprefetto, che è stato informato dello stato della vertenza e delle preoccupazioni per la cessione in corso del ramo d’azienda. “Abbiamo aggiornato il vice prefetto su quanto sta accadendo - spiegano il segretario generale Fiom Cgil Palermo, Francesco Foti, e le Rsu Pietro Ficarotta, Antonio Busalacchi e Antonio Pirrotta -. Da una parte, con il blocco dello straordinario e gli scioperi è tutto fermo: l’azienda ha rinviato la cessione al primo giugno. Ma ancora dall’azienda non è arrivata nessuna convocazione. E dall’altra, non sono stati rinnovati i contratti a tre lavoratori della ex Picchettini che erano stati assunti da Isolfin all’interno del processo di riassorbimento concordato, che ha riguardato la maggior parte dei lavoratori delle ex Coop storiche dei Cantieri Navali”.
“Con la Prefettura - proseguono Foti, Busalacchi e Pirrotta -, è stato individuato un percorso, che dura ormai da più di 18 mesi, che ha prodotto l’occupazione per il 95% dei lavoratori. Ma ancora non si è concluso: sono rimasti sette lavoratori fuori e adesso a questi si aggiungono i tre lavoratori, rimasti disoccupati, ai quali il contratto dopo un anno non è stato rinnovato. Chiediamo la loro immediata riassunzione. Oggi in prefettura abbiamo chiesto di riconvocare il tavolo con Isolfin e con la stazione appaltante, Fincantieri, perché rimangono in piedi tutte le criticità: con i lavoratori in stato di agitazione da un mese, che fanno il blocco dello straordinario, e un pacchetto di scioperi proclamato. Aspettiamo risposta da parte dell’azienda per un incontro”.
Dal 9 aprile, i 48 lavoratori Isolfin effettuano lo sciopero dello straordinario per la situazione d'incertezza occupazionale che si è creata per l'annunciata cessione del ramo d'azienda del comparto tecnico del navale a un'altra società di minori dimensioni, la Gap coating srl. Intanto, lo stato di agitazione continua. I sindacati, che non hanno ricevuto alcuna rassicurazione negli incontri finora svolti con l'azienda, aspettano la nuova convocazione. Nel frattempo, hanno deciso d'intensificare le azioni di lotta con le tre giornate di sciopero culminate con il presidio in via Cavour. E rimangono sul piede di guerra.