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Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom Uil hanno indetto lo stato di agitazione dei dipendenti delle società di corse dei cavalli per protestare contro la disdetta del contratto nazionale il rifiuto di razionalizzare e rinnovare la normativa applicata al settore. Le società di corse, nell’ultimo incontro del 4 aprile scorso, hanno formalizzato che dal 1° luglio 2022 la Snaitech applicherà il ccnl TdS (commercio), mentre Uni e Federippodromi il contratto degli Impianti e attività sportive profit e no profit, determinando un’ulteriore frammentazione del settore. Le società che gestiscono le scuderie del trotto e del galoppo non hanno mai risposto alle richieste d'incontro.
"Lo stato di agitazione comporterà il blocco di tutte le attività aggiuntive al normale orario di lavoro (straordinari, banca ore, flessibilità oraria)", spiegano i sindacati, cui si aggiunge "un pacchetto di 32 ore di sciopero da articolare secondo le determinazioni e le modalità di ogni singolo sito produttivo, con la finalità di bloccare completamente l’attività di corse ed eventuali altre manifestazioni spettacolistiche e d'intrattenimento programmate all’interno degli ippodromi".
Le sigle di categoria si attiveranno con le istituzioni e con gli Ispettorati del lavoro allo scopo di avviare puntuali verifiche sulla regolarità e la sicurezza del lavoro svolto all’interno degli ippodromi. "Si chiederà al ministero competente di vigilare sul corretto impiego delle risorse pubbliche messe a disposizione da imprenditori che, evidentemente, hanno poco a cuore il rilancio e lo sviluppo dell’ippica", concludono Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom Uil: "I sindacati sono disponibili da subito a riprendere il percorso di collaborazione che le società di corse hanno incomprensibilmente interrotto, partendo appunto dalla razionalizzazione e dal rinnovo dei contratti esistenti, compreso quello dei totalizzatori e servizi vari".