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“È necessario analizzare gli aspetti positivi e negativi dell'Intelligenza artificiale e nel rapporto con i lavoratori è fondamentale interagire aprendo riflessioni sul tema cercando di capire dove e come potrebbe impattare su di loro”. È uno dei presupposto dai quali è partita la segretaria generale della Fisac Cgil di Brescia, Sonia Scalvenzi, per mettere a punto un progetto che affronta i cambiamenti che l'Intelligenza artificiale implica e implicherà nel lavoro degli addetti che il suo sindacato tutela, bancari e assicurativi.
Gli strumenti
“Abbiamo deciso di provare a fare brevi video per illustrare in modo veloce e immediato le potenzialità e i rischi della IA – ci spiega Scalvenzi –. Il nostro intento è quello di far capire che il tema non è di domani ma è di oggi. Interagire con i lavoratori grazie a questa modalità è anche un modo per farli sentire parte di un processo di analisi che stiamo percorrendo con il fine di tutelarli nel miglior modo possibile”.
In Fisac Brescia l'obiettivo è quello di “creare un'interazione dinamica a supporto della classica attività sindacale che è fondamentale ma richiede ritmi più lenti. Le giovani generazioni che vogliamo intercettare – afferma la segretaria generale – vivono sui social, si nutrono di video e non usufruiscono più dei canali di informazione tradizionali. I video sull'intelligenza artificiale sono parte del progetto ma il focus che io e Nadia Pirola, che si occupa della comunicazione, abbiamo chiaro in mente è che dobbiamo andare dritte al tema, centrare alla notizia senza perderci in preamboli”.
Partecipando a seminari o incontri formativi che avevano attinenza al tema dell'IA il sindacato ha acquisito tutta una serie di informazioni sull'evoluzione di questo strumento e ha ricevuto indicazioni normative. “Ascoltando questi esperti – ci dice sempre Scalvenzi – e confrontandoci con alcuni compagni abbiamo constatato che la conoscenza che ci appartiene al momento è ancora abbastanza approssimativa. Alcuni confondono il tema della digitalizzazione con il tema dell'intelligenza artificiale e ancora pochi la utilizzano”.
Capire e superare le resistenze
“È emerso anche un certo timore più che un approccio positivo pensando alle potenzialità – prosegue -. C'è la consapevolezza che questo strumento sta già cambiando il mondo del lavoro nelle banche e nel settore assicurativo e lo fa con una velocità impressionante. Se nel passato ogni innovazione aveva un picco iniziale e poi una fase di normalizzazione che consentiva di gestire il cambiamento ora il picco sarà continuo e sempre più alto”.
Il timore del sindacato bresciano è che questa innovazione, cogliendo impreparati i lavoratori, possa essere un'ulteriore fonte di stress lavorativo e di emarginazione. Scalvenzi motiva tali timori: “Dal punto di vista sociale può diventare una “bolla” di reclusione: nel momento in cui il virtuale e il reale dovessero confondersi o sovrapporsi potrebbe esserci un incremento della diseguaglianza sociale. L'Intelligenza artificiale potrebbe essere un veicolo di trasmissione di messaggi sbagliati, poco etici e manipolatori. Nel contempo ha delle potenzialità infinite e ci aiuterà a utilizzare al cento per cento strumenti che sino a oggi sfruttiamo in minima parte. Potrebbe migliorare le condizioni di lavoro e di vita, si pensi alle sue applicazioni anche in campo medico”.
Cambia lingua
In tema dell'Intelligenza artificiale, come già accaduto con l'avvento dei social media, impone anche l'utilizzo di un nuovo tipo di linguaggio “che non sia farraginoso e complesso”, motivo per il quale, secondo la segretaria generale della Fisac bresciana, “è necessaria una forma contemporanea e conseguente. Nel nostro comprensorio stiamo elaborando un progetto di comunicazione molto ampio e ambizioso con idee innovative e creative.
“Se vogliamo intercettare le persone e in particolare i giovani – aggiunge -, dobbiamo far comprendere con un linguaggio aggiornato che la nostra esperienza e le nostre capacità sono punti fondamentali e che a queste uniamo sensibilità ed ascolto. Il fatto di avere in Fisac Brescia un team coeso ci permettere di intraprendere un percorso di cambiamento, che intendo portare avanti con determinazione dal momento dell'assunzione del mio ruolo, da quando ho assunto il ruolo con tantissima determinazione.
Stiamo portando avanti progetti a livello locale e, pur lentamente, stanno dando i loro frutti. In ambito comunicazione il lavoro è certamente complesso e compiuto in un percorso a ostacoli (mezzi inadeguati, scarsità di risorse ea volte poca comprensione da parte di chi è abituato a modalità più tradizionali), ma sappiamo – concludere – che per imparare qualcosa di nuovo si debbono provare cose nuove e non avere paura di sbagliare”.