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Accordo fatto, diritti e garanzie assicurate. Dopo una trattativa lunga e complessa, nella notte (del 13 aprile) sono stati firmati i patti per il nuovo gruppo bancario nato dalla fusione Intesa San Paolo-Ubi, che mettono al riparto i lavoratori. "Esprimo la mia, e di tutta la delegazione trattante, forte soddisfazione per le intese che abbiamo sottoscritto - dichiara Susy Esposito, segretaria nazionale della Fisac Cgil -. Abbiamo evitato l'applicazione automatica e non contrattata di normative. Le lavoratrici ed i lavoratori di Ubi, che dal 12 aprile lavorano fianco a fianco con colleghe e colleghi di Isp, con questo accordo acquisiscono da subito certezze in tema di ruoli e percorsi professionali, mentre vengono migliorate le analoghe previsioni anche per Isp”. Altre previsioni come per esempio sulla mobilità territoriale, sono state salvaguardate fino a una complessiva definizione di tutte le normative contrattuali, che avverrà entro la fine dell'anno.
"Come Fisac ci siamo dati l'obiettivo di migliorare le condizioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori del nuovo gruppo – aggiunge la segretaria -. Entrambe le aziende hanno sviluppato nel tempo esperienze contrattuali di grande qualità e importanza: con queste intese abbiamo dato valore a questa storia e proseguiremo nel corso dei prossimi mesi, contrattando altri elementi fondamentali quali la previdenza complementare, l’assistenza sanitaria, condizioni agevolate, permessi ed indennità".
"Abbiamo tra l'altro ottenuto la costituzione immediata della commissione paritetica sulle politiche commerciali, che avrà il compito di ricondurre comportamenti non accettabili di pressioni commerciali, diffusi nella rete, ai principi di rispetto di lavoratrici e lavoratori e di tutela della clientela - afferma ancora Esposito in una nota -. Siamo particolarmente soddisfatti di aver ottenuto l'estensione a tutte le colleghe e i colleghi con meno di 30 anni le previsioni, vigenti in Ubi, del cosiddetto 'Pacchetto giovani' che costituiscono un sostegno concreto per questi lavoratori. Unitamente all'accordo di armonizzazione abbiamo anche contrattato l'erogazione di 110 milioni di salario incentivante relativo all'anno in corso, con una significativa distribuzione che vede un aumento del 20 per cento sulle fasce professionali più basse. Siamo certi che grazie a queste intese, la storia del nuovo grande gruppo che nasce da Isp e Ubi possa iniziare in un clima sereno e costruttivo".