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Partenza della scuola drammatica in Lombardia. La denuncia arriva dalla Flc regionale secondo la quale lunedì 14 settembre mancheranno nelle classi migliaia di docenti. Si tratta di tutti i supplenti che l’ amministrazione non è riuscita a nominare per tempo. "Ipotizziamo – si legge in una nota – che almeno 30.000 saranno i posti scoperti che lunedì non saranno occupati. Particolarmente tragico il fronte degli insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili. Almeno 15.000 dei 30.000 supplenti ancora da nominare saranno docenti di sostegno non in possesso della specializzazione in quanto sono esaurite le graduatorie degli specializzati. Sono 25.000 gli insegnanti di sostegno occorrenti per gli oltre 40.000 alunni disabili presenti nelle scuole lombarde ma, circa, solo 10.000 sono docenti specializzati".
Due, in particolare, i fattori che hanno determinato questa situazione di inizio delle lezioni senza la presenza in classe di tutti i docenti. Il primo: le migliaia di posti vacanti, cioè senza docente di ruolo titolare, un dato in Lombardia che si reitera da anni. Graduatorie concorsuali esaurite per mancati concorsi regolari; assenza di percorsi di specializzazione e di abilitazione (quelli autorizzati comunque irrisori nei numeri assegnati dal ministero);
Il secondo: le nuove graduatorie provinciali per le supplenze, aperte questa estate, che per la Lombardia hanno visto più di 150.000 domande di precari. Graduatorie pubblicate solo in questi giorni e ancora in corso di ripubblicazione ma contenenti moltissimi errori di punteggi assegnato dal sistema. Gli uffici scolastici territoriali (Ust) stanno iniziando solo ora le procedure di nomina dei supplenti, alcuni (come quello di Milano) non hanno ancora predisposto le convocazioni.
Data questa situazione, "prevedibile e denunciata da tempo dalle organizzazioni sindacali, di ritardi, di continue circolari e ordinanze (ancora ieri Regione Lombardia ha emanato l’ennesima ordinanza e il ministero, solo oggi, pubblica l’ennesima circolare), con i dirigenti scolastici lasciati soli a organizzare e garantire l’apertura delle scuole e considerato che il 19, 20 e 21 settembre le scuole richiuderanno per consentire le votazioni del referendum e delle elezioni amministrative, forse Regione Lombardia avrebbe potuto riconsiderare l’inizio delle lezioni rinviandole a dopo le votazioni .
"Ci sarebbe stato, così, il tempo per assegnare le migliaia di supplenti alle scuole, per organizzare con meno incertezze e confusione l’inizio delle lezioni, assicurando una ripresa in sicurezza per gli studenti e il personale", aggiunge la nota. Che conclude: "L’anno prossimo, senza un intervento collettivo che obblighi la politica a mettere in cima alle priorità la scuola, saremo di nuovo qui a scrivere dell’ennesimo, drammatico nuovo anno scolastico".