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Nelle Marche, nel primo bimestre 2022, si evidenzia un aumento di 325 infortuni sul lavoro, pari al + 11%. Tra gli uomini, l’incremento è stato del 13,1% mentre per le donne del 10%. Tutti i dati, elaborati dalla Cgil regionale, evidenziano il trend degli infortuni sempre in aumento fra i più giovani (+49% tra gli under 19). Un dato che conferma quanto sia fondamentale la corretta formazione nella fase d’ingresso nel mondo del lavoro e quanto sia importante creare minori condizioni di precarietà e competitività tra i lavoratori, che spesso per mettersi in evidenza e per cercare la stabilizzazione del posto, non tengono conto dell’esposizione ai rischi.
Balza agli occhi il calo degli infortuni in agricoltura (-45% sempre nel bimestre) e il -14% nei comparti della sanità assistenza sociale - forse anche per effetto dell’attenuazione, in questa fase, della curva pandemica Covid-19 -, mentre sono in aumento gli infortuni nei settori del legno (+26,2%) costruzioni (+20,4%) e nella meccanica (+25,2%)
In controtendenza, almeno nei primi due mesi dell’anno, l’andamento delle malattie professionali, registrate in calo dell’8% sebbene tra le casistiche più diffuse, soprattutto in una regione manifatturiera come le Marche, dominano le patologie del sistema nervoso e del sistema osteomuscolare.
“Il sindacato chiede alla Regione di accelerare i tempi del confronto sulla sicurezza – dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche -: l’obiettivo è quello di ridurre il numero d'infortuni e morti legate al lavoro, affrontando anche il tema degli organici del dipartimento prevenzione, in particolare di quello sulla sicurezza. Inoltre, nei prossimi mesi sarà necessario focalizzare l’attenzione sul tema delle bonifiche dell’amianto, aspetto sul quale Cgil, Cisl e Uil stanno già lavorando per un confronto con la Giunta per fornire la necessaria tutela e assistenza alle persone che sono state già esposte al rischio”.