Il futuro dell’industria chimica italiana è sempre più incerto. La decisione di Eni-Versalis di chiudere gli ultimi impianti di cracking a Priolo e Brindisi, dopo quelli di Porto Torres, Gela e Porto Marghera, rischia di mettere in ginocchio l’intero settore, con pesanti ricadute occupazionali e produttive su siti strategici come quelli di Ferrara, Mantova e Ravenna.

Per questo motivo, la Cgil ha organizzato un'importante iniziativa pubblica per martedì 11 febbraio, dalle ore 10 alle 13.30, presso il Centro sociale “Il Quadrifoglio” di Pontelagoscuro (Ferrara).

L’attivo di Ferrara

L'evento, presieduto da Michele Orezzi (segretario generale Cgil Mantova), vede la partecipazione di Marco Falcinelli (segretario generale Filctem Cgil), Barbara Tibaldi (segretaria nazionale Fiom Cgil) e Pino Gesmundo (segretario confederale Cgil). Presente anche Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. Delegati sindacali, lavoratrici e lavoratori colpiti dalla crisi saranno al centro del dibattito, insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali impegnati nella vertenza.

L’iniziativa intende richiamare l’attenzione su una situazione sempre più grave: il progressivo smantellamento della chimica di base in Italia condanna l’industria nazionale al declino, aumentando la dipendenza dall’estero e riducendo la competitività del settore manifatturiero. Attualmente, infatti, l’80 per cento dei prodotti chimici viene utilizzato da altri comparti industriali, rendendo la crisi della chimica un problema che si estende ben oltre il settore stesso.

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L'incontro di Mantova

Parallelamente, venerdì 7 febbraio si è tenuto a Mantova un importante incontro tra sindacati, istituzioni e rappresentanti aziendali per discutere il futuro del sito produttivo di Versalis, il più grande della provincia, che occupa più di 4.500 persone tra lavoratori diretti e indotto. Al tavolo, richiesto da Cgil e Uil Mantova e Lombardia, hanno partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi e i vertici di Eni-Versalis e Confindustria Mantova.

Nonostante il confronto, la Cgil denuncia l’assenza di un piano industriale da parte di Eni per il sito mantovano. Attualmente la produzione viaggia a una media del 60 per cento delle capacità, aggravata dalla chiusura del cracking di Marghera nel 2022 e dalla carenza di organico. Le conseguenze di questa crisi si fanno sentire su tutto il quadrilatero padano della chimica, e la sottovalutazione da parte dell’azienda delle ripercussioni economiche e sociali è motivo di forte preoccupazione.

Un tavolo permanente in Regione Lombardia

Un segnale positivo però arriva dalla proposta dell’assessore Guidesi, ossia di rendere permanente il tavolo di confronto tra istituzioni e parti sociali. La Cgil accoglie con favore questa iniziativa, ritenendola un passo necessario per garantire un monitoraggio costante della situazione e per mantenere alta la pressione su Eni-Versalis affinché vengano fornite risposte concrete per il futuro della chimica italiana.

Le prossime mobilitazioni

L’azione sindacale proseguirà con determinazione nelle prossime settimane, a partire dall’appuntamento dell’11 febbraio a Ferrara, che rappresenterà un momento di mobilitazione cruciale per il settore. Il 17 febbraio ìè previsto un incontro pubblico a Brindisi, il 18 febbraio nell’area industriale di Siracusa. L’obiettivo è chiaro: difendere l’occupazione e impedire che l’Italia perda un comparto industriale strategico per la propria economia.