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La crisi di Stellantis non la stanno pagando solo i dipendenti dell’ex Fiat. A soffrire sono anche tutte le aziende fornitrici e di componentistica legate alla casa automobilistica. L’ultima drammatica notizia arriva da Frosinone, dove la Fionda, società dell’indotto dell’ex Fiat (nata nel 1989), attiva nelle lavorazioni di qualità per le Maserati Grecale prodotte nello stabilimento di Cassino (Frosinone), ha annunciato il taglio di un terzo dei suoi 93 dipendenti.
Fino al 2016 l’azienda si occupava di progettare e realizzare rivestimenti (in tessuti pregiati) e arredi per le industrie navali, aeronautiche e automobilistiche. Da allora, poi, ha deciso di specializzarsi per il settore automotive. Una scelta però poco felice, visti i risultati odierni: al momento da Cassino escono appena otto Grecale al giorno in allestimento full electric, su un totale di 195 veicoli. Negli ultimi anni, infatti, la società ha prima fatto ricorso a un piano di esuberi (agli inizi del 2020 contava 127 dipendenti) e poi agli ammortizzatori sociali.
Questi volumi produttivi, spiega l’azienda, sono troppo bassi per poter mantenere l’attuale livello di occupazione. Da qui la decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 30 dipendenti. Una decisione avversata dai sindacati, che hanno chiesto di esaurire la cassa integrazione ancora a disposizione o di valutare il ricorso ai contratti di solidarietà. Entrambe le proposte sono state rifiutate dall’azienda, di conseguenza i sindacati hanno chiesto l’intervento della Regione Lazio.
Lo stabilimento Stellantis di Cassino ha visto negli anni contrarsi i propri volumi produttivi. Nel primo semestre 2024 il calo è stato del 38,7 per cento (le autovetture assemblate sono scese da 25.940 a 15.900), un numero molto simile al semestre di lockdown per il Covid. A testimoniare il declino è anche il dato sull’occupazione: nel 2017 i dipendenti erano 4.500 dipendenti (e lavoravano oltre 150 mila autovetture), adesso sono appena 2.700.