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Si sono tenute il 9 giugno le elezioni per il rinnovo delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) nello stabilimento Inalca di Castelvetro di Modena, che hanno coinvolto i 638 dipendenti dello stabilimento. La Flai Cgil si conferma il sindacato con la maggioranza assoluta delle preferenze tra gli operai dello stabilimento, migliorando i consensi ottenuti nelle precedenti elezioni e portandosi a oltre il 70% dei voti. Questo, nonostante un risultato finale complessivo che vede la Flai essere minoranza, in quanto a numero di Rsu elette, numero che si attesta a sei Rsu eletti per la Flai e sette per la Uila Uil, che ottiene una forte affermazione in virtù del decisivo voto del collegio degli impiegati, che con 204 addetti, su un totale di 638, rappresenta il 30% dei lavoratori di Inalca.
"Dal calcolo, però, vanno esclusi i quasi 380 dipendenti della Ges.Car. srl, l’azienda controllata al 100% da Inalca, che gestisce gli appalti del gruppo e di cui la quasi totalità dei dipendenti sono operai. Che non hanno potuto votare, in quanto Inalca, il mese scorso, ha bloccato la procedura per fare le elezioni Rsu anche in Ges.Car. Era stata, infatti, la Flai ad aprire le procedure per l’elezione delle Rsu il 6 maggio scorso, in concomitanza con l’apertura delle procedure per il rinnovo delle Rsu anche nell’azienda madre, Inalca. Elezioni che, evidentemente, fanno paura all’azienda", denuncia Diego Bernardini, della Flai di Vignola,
"Negare l’elezione delle Rsu, significa negare la possibilità ai lavoratori di poter scegliere liberamente e democraticamente chi li rappresenti in tutti gli aspetti dell’attività sindacale e lavorativa. Significa continuare ad avere lavoratori di 'serie A' - i dipendenti diretti di Inalca che hanno potuto votare giovedì scorso - e lavoratori di 'serie B' - i dipendenti degli appalti; operatori che lavorano fianco a fianco, ma, mentre ai primi viene garantita (almeno nella scelta dei propri delegati sindacali) democrazia ed equità, ai secondi viene negata la possibilità di una scelta democratica e trasparente. Ma quello che stupisce di più della vicenda è il silenzio, finora, di Fai e Uila, che non hanno ancora dato alcuna risposta né alle sollecitazioni della Flai né alla scelta aziendale di sospendere le elezioni. Viene da pensare che libere elezioni democratiche dei delegati sindacali in Inalca interessino solo a noi", conclude il sindacalista.