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Gli ospedali sono i luoghi della cura delle malattie e della "costruzione" della salute. Ma possono essere – anche – causa di patologie e incidenti per chi li frequenta per lavoro. Ci sono, infatti, persone che i muri di quei nosocomi li costruiscono e poi all’interno del perimetro ospedaliero operano contemporaneamente figure professionali assai diverse e i rischi di "interferenze" fra loro sono assai elevati. Che fare per tutelare lavoratrici e lavoratori? In Toscana hanno provato a darsi una risposta sottoscrivendo due protocolli: il primo su salute e sicurezza nei cantieri degli ospedali, il secondo che istituisce il rappresentato per la sicurezza di sito (Rlss) in tutte le realtà in cui all’interno operano più di 500 addetti.
Ma il rischio è in agguato anche fuori dagli ospedali: in primis tra i rider. Per questo, oltre alla contrattazione, si è arrivati all’approvazione di una legge regionale, la n. 18/2021, sulle Disposizioni per la tutela e la sicurezza del lavoro dei lavoratori organizzati mediante piattaforme digitali.
Accordi e protocolli per gli ospedali
Nel febbraio del 2020 Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un protocollo sulla salute con la Regione Toscana. Nel protocollo vi era l’impegno, tra gli altri, a mettere in capo strumenti per implementare le tutele previste dal Testo unico sulla sicurezza anche nei nosocomi della regione. La figura chiave di questa operazione di tutela preventiva della salute fu individuata nel rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito. I sottoscrittori di quell’accordo furono preveggenti. Pochi giorni dopo fece il suo terribile ingresso il Covid-19. “Proprio la pandemia ha reso evidente quanto fosse utile questa figura in un ambito complesso come quello ospedaliero”. La riflessione è di Gessica Beneforti, segretaria della Cgil Toscana con delega a salute e sicurezza. che aggiunge: “Ci siamo dotati di uno strumento di contrattazione preventiva per evitare gli incidenti, ma anche per tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Averlo in un ambiente come quello di un ospedale in piena pandemia è stato fondamentale”.
Gli ospedali, come detto, sono luoghi complessi, vi lavorano addetti dipendenti da aziende differenti, con una varietà di contratti e condizioni di lavoro, così come diverse sono le mansioni e la dimensione delle imprese che vi operano. Qualche esempio? Oltre agli operatori e alle operatrici sanitari, dai medici agli ooss, vi sono gli addetti alle mense, chi si occupa di pulimento e sanificazione, chi della manutenzione e gli impiegati. C'è chi dipende dal servizio sanitario regionale, chi invece da cooperative sociali che forniscono infermieri e operatori socio-sanitari. Ancora, c’è chi opera in regime di collaborazione o a partita Iva. E non mancano le lavoratrici e i lavoratori in appalto la cui azienda potrebbe avere la sede in un’altra regione. E quindi il rappresentante per la sicurezza magari nelle Marche o in Sicilia, o anche non avercelo per nulla. Ecco allora la strategicità del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito.
Per Beneforti Rlss e protocollo per la contrattazione di anticipo “sono stati un'esperienza molto innovativa. Per noi ha avuto anche il valore di tradurre l’impegno congressuale sulla contrattazione inclusiva. Attraverso questa figura e l'azione sindacale siamo anche riusciti a mettere in campo una serie di misure di prevenzione anche per quei lavoratori con meno tutele contrattuali”. Basti pensare che, mentre in piena pandemia tamponi e poi vaccini erano previsti solo per i sanitari, in Toscana sono stati offerti a chiunque operasse – a prescindere dalle mansioni – in tutti gli ambienti di cura.
La legge regionale per i rider
Troppi, davvero troppi – anche se uno sarebbe già troppo – gli incidenti che hanno come vittime i ciclofattorini. L’ultima risale all'ottobre del 2022, si chiamava Sebastian Galassi e aveva 26 anni. Ma appunto solo l’ultima: nel febbraio del 2021 ancora si dovette contare una vittima a Firenze, a poco più di un mese da un altro incidente a Montecatini.
In piena pandemia, allora, i sindacati insieme alla Regione, hanno elaborato delle linee guida per tutelarne la sicurezza e poi si è arrivati all’approvazione della legge regionale 18/2021 su: Disposizioni per la tutela e la sicurezza del lavoro dei lavoratori organizzati mediante piattaforme digitali. Quelle norme prevedevano un documento tecnico stilato dalla Regione con l’Ispettorato del lavoro e la collaborazione delle organizzazioni sindacali. È ancora Beneforti a parlare: “È un testo davvero avanzato. Si definisce – ad esempio - l’importanza delle pause, i rischi derivanti dal caldo e i percorsi che le piattaforme devono far seguire ai fattorini evitando le zone pedonali. La sicurezza dei rider è stata poi inserita nel Piano regionale di prevenzione con progetti mirati che vanno dalla formazione alla sorveglianza sanitaria, alla mappatura di questi lavoratori”.
Insomma, anche in questo caso fondamentale è esser riusciti a tenere insieme la tutela della salute e della sicurezza con il lavoro dignitoso, quello con diritti, tutele e contratto. Dice la segretaria: “Quello che si tenta di fare è tenere insieme tutti questi aspetti. Nel settore dei rider stiamo lavorando anche a misure di contrasto allo sfruttamento lavorativo”.
Il punto fondamentale che lega i protocolli in sanità con ciò che si sta facendo con e per i rider è l’inclusione. Per Beneforti, infatti, “contrattare preventivamente le condizioni di lavoro e di sicurezza, contrattare per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici di sito le stesse garanzie e tutele, assicurare voce e rappresentanza a chi abita quegli ambienti è per noi la declinazione più forte del mandato che il congresso ci ha offerto: 'agire' la contrattazione inclusiva che è poi il solo modo di dare senso al nostro essere una confederazione”.