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Risposte concrete e tempestive per i lavoratori delle mense e pulizie scolastiche, che non possono più aspettare. Con questa parola d'ordine i lavoratori vanno in piazza il 24 giugno, nella manifestazione nazionale proclamata Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti con iniziative territoriali. Estensione della copertura degli ammortizzatori sociali, erogazione immediata delle indennità, riapertura dei servizi mensa a settembre: sono le principali richieste alla base della giornata. Presidi e manifestazioni sono previsti nelle città, province e regioni.
Sono oltre 80mila i lavoratori coinvolti, di cui 39mila delle mense scolastiche e 13mila delle mense aziendali. "Un presente difficile e un futuro ancora più incerto, per il quale è indispensabile trovare una soluzione al più presto - scrive la Filcams -. Le lavoratrici e i lavoratori delle mense delle pulizie scolastiche hanno terminato la copertura dell’ammortizzatore sociale (Fis) con causale emergenza Covid-19, in molti sono senza reddito da 3 mesi per responsabilità delle numerose imprese che non hanno anticipato l’assegno ordinario e per il grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell'Inps". Come ogni anno, lavoratrici e lavoratori vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell’anno scolastico, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto. Senza una prospettiva certa rispetto ai tempi e alle modalità di ripresa dei servizi per l’anno scolastico 2020/2021.
Da parte loro, le lavoratrici e i lavoratori delle mense e pulizie del settore privato (cosiddette "aziendali") stanno esaurendo la fruizione delle settimane di cassa in deroga previste dal dl Rilancio, al termine delle quali non ci sono ammortizzatori ordinari perché l’azienda committente non ha, a sua volta, dipendenti diretti in cassa integrazione. Quello che è avvenuto durante l’emergenza sanitaria - e che proseguirà in larga misura nei prossimi mesi - è infatti la non riattivazione o la ripresa solo parziale dei servizi in appalto per effetto dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro da parte delle imprese committenti a partire dal ricorso allo smart working.
La Filcams quindi prosegue: "Pur avendo già più volte sollecitato, senza successo, le istituzioni, le organizzazioni sindacali chiedono a governo, Regioni, Comuni e imprese, confronti per individuare percorsi condivisi e soluzioni per prorogare di almeno 27 settimane gli ammortizzatori con causale Covid; la ripresa dell’anno scolastico a settembre, in presenza e in sicurezza per tutti, prevedendo il mantenimento del servizio mensa; prevedere l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari senza condizionalità rispetto al committente per le imprese e i lavoratori delle mense e delle pulizie aziendali; una riforma degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e dare risposte strutturali per i lavoratori part-time ciclici; misure di sostegno economico straordinarie per affrontare l’emergenza". Non c'è tempo da perdere, conclude il sindacato, "servono certezze oggi, per il lavoro e per il futuro".