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Sicurezza sul lavoro, diritto alla salute, fisco e bassi salari: Pierluigi Bombardieri e Maurizio Landini – segretari generali di Uil e Cgil – hanno spiegato oggi (15 aprile) in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede romana della Uil le ragioni della manifestazione indetta nella Capitale per il prossimo 20 aprile e che si colloca, ha detto Landini, “in piena continuità con lo sciopero dell’11 aprile e che, come questo, sicuramente vedrà una grande partecipazione”.
Landini: gli infortuni risultato di un modello che va cambiato
Il leader della Cgil ha ricordato i temi della mobilitazione. A partire dai salari “perché sta diventando sempre più difficile per le persone arrivare alla fine del mese” e questo anche quando si lavora. Perciò “il governo deve trovare le risorse per rinnovare i contratti pubblici” e “anche le imprese devono assumersi le proprie responsabilità”.
Ma difendere la dignità vuol dire anche garantire alle persone il diritto di curarsi, mentre oggi, ha attaccato il sindacalista, “milioni di persone non riescono a curarsi perché non hanno i soldi per poterlo fare” e lavoratori e pensionati che “ogni mese pagano il contributo per il servizio sanitario si trovano di fronte alle liste d'attesa”.
Per tutto questo servono soldi e i soldi, ha attaccato Landini, “vanno presi dove stanno, a partire da una vera lotta all’evasione fiscale”, mentre invece “aumentano i condoni”.
Diritto alla salute, vuol dire anche il “diritto di lavorare senza morire, mentre i dati sono sotto gli occhi di tutti e purtroppo non si tratta solo di quello che è avvenuto in queste ultime settimane”.
È il risultato, l’aumento di infortuni e malattie professionali, “di un modello di fare impresa che va messo radicalmente cambiato, fondato sulla precarietà, sui subappalti e sulla messa in discussione dei diritti”. Un modello, ha sottolineato, “che in questi ultimi decenni è stato accompagnato da leggi che hanno cancellato i diritti che c'erano prima”.
Infine una battuta sui rapporti col governo che “non solo non sta aprendo con le organizzazioni sindacali veri tavoli di trattativa, ma che addirittura vorrebbe anche scegliersi quali sono i soggetti che dovrebbero rappresentare i lavoratori”.
Bombardieri: “Ci aspettano tagli per 20 miliardi”
“Il Documento di economia e finanza del governo è un documento ‘elettorale’: tiene conto solo delle elezioni europee e non fa scelte”, ha attaccato Bombardieri.
“Il governo dice che le scelte saranno concordate con Bruxelles nei prossimi mesi perché non ci sono regole. Ma le regole, purtroppo, ci sono”, ha aggiunto.
L’esecutivo Meloni, infatti ha sottoscritto “un patto di stabilità che prevede un rientro del deficit dello 0,4%, ed è un impegno per la prossima manovra finanziaria. Questo vuol dire almeno 20 miliardi in meno: i dieci miliardi in deficit dell'ultima manovra e, se venisse confermato lo 0,4%, ulteriori dieci miliardi in meno”.
L’intervento del leader Uil si è concentrato soprattutto sulla sanità. “I tagli previsti ammontano a circa tre miliardi, avremo dunque 6 mila posti letto in meno e 25 mila strutture da chiudere”, spiega: “Abbiamo due milioni di persone che non si curano per motivi economici, mentre quattro milioni di famiglie hanno limitato la spesa, in particolare al Sud. Infine, secondo l’Istat, la media nazionale delle spese per la salute delle famiglie è aumentata dai 1.298 euro del 2021 ai 1.362 euro di adesso”.
Bombardieri, in conclusione, ha anche ricordato i “18 condoni realizzati fin qui dal governo”, la necessità di una “tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche”, l’urgenza della “detassazione degli aumenti contrattuali”, l’esigenza di una “legge sulla rappresentanza sindacale” e, infine, il “superamento della Bossi-Fini, per non rischiare di consegnare migliaia di lavoratori migranti irregolari alle organizzazioni criminali”.