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"È di queste ore la notizia che la Regione Lombardia ha deliberato la riduzione dei finanziamenti per il 2022 a danno degli enti, delle associazioni e delle fondazioni partecipate che operano in ambito culturale". A dare l'allarme sono i sindacati regionali confederali e di categoria unitariamente.
"Oltre al Teatro alla Scala, sono colpiti dalla mannaia anche il Piccolo Teatro della città di Milano, l’Associazione Centro Teatrale Bresciano, la Fondazione I Pomeriggi Musicali, la Fondazione Teatro Grandi di Brescia, Accademia d’arti e mestieri dello spettacolo del Teatro alla Scala. Questi tagli sono peraltro ponderati in maniera differente da soggetto a soggetto lasciando molti dubbi sul criterio adottato. Inoltre il Sindaco Beppe Sala ha annunciato che saranno difficilmente evitabili tagli ai finanziamenti per il 2023 per lo stesso Teatro alla Scala e probabilmente per gli altri soggetti culturali che giovano del contributo comunale".
La denuncia è di Cgil Cisl Uil, Slc Fistel Uilcom della Lombardia, che parlano di “un autentico accerchiamento che suona come un vero e proprio attacco alla cultura. E accade in un territorio – aggiungono le sigle sindacali - quello di Milano e della Lombardia, che per la cultura e lo spettacolo dal vivo è considerato un’eccellenza, motivo di vanto a livello internazionale”.
“Riteniamo profondamente sbagliate queste decisioni perché mettono a rischio la sostenibilità economica degli enti coinvolti e rafforzano il sospetto che, per la politica, la cultura sia vista solo come un costo e non invece come un investimento per l’economia del Paese e per la sua utilità sociale”.
“La cultura può far recuperare la profondità necessaria per combattere la superficialità e l’ignoranza, per costruire un mondo più giusto e più bello. Per questi motivi chiediamo alle Istituzioni di rivedere tali scelte, diversamente saremo pronti a valutare ogni forma di protesta”.