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“In questo momento è in discussione la dignità stessa delle persone che per vivere devono lavorare”. Parole nette e decise, quelle del segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, intervenuto ieri (venerdì 24 maggio) all'assemblea nazionale della Fiom Cgil sul Mezzogiorno, dal titolo “Uniti per la dignità. Mezzogiorno bene comune”.
L’assemblea nazionale
L’incontro si è svolto a Napoli, ai Quartieri Spagnoli, cui hanno partecipato circa 300 metalmeccaniche e metalmeccanici provenienti da tutta Italia. L’appuntamento è stato alla 14.30 presso la Foqus, Fondazione Quartieri Spagnoli (in via Portacarrese a Montecalvario 69).
Dopo i saluti di Nicola Ricci (segretario generale Cgil Napoli e Campania), sono intervenuti delegate e delegati, Michele De Palma (segretario generale Fiom Cgil), Christian Ferrari (segretario nazionale Cgil), Alberto Fontana (Unione degli studenti universitari Napoli), Maria Teresa Imparato (Legambiente Napoli), Daniele Macheda (segretario Unione sindacale giornalisti Rai), Patrizia Palumbo (presidente associazione Dream Team Donne in rete), Riccardo Realfonzo (docente Università del Sannio) Gianfranco Viesti (docente Università di Bari). Ha coordina Madnak Dan (Rsu Immergas, Reggio Emilia).
De Palma: il grande problema è la dismissione industriale
“Quando le persone sul posto di lavoro muoiono, quando sono ricattate perché hanno contratti in scadenza, quando hanno un salario che non ha il giusto potere d'acquisto per poter fronteggiare l'inflazione che c'è oggi nel Paese, si perde la dignità di donne e uomini”, ha spiegato il leader Fiom: “Noi siamo qui per dire, invece, che ce la vogliamo riprendere. Confindustria e governo devono sapere che siamo determinati, sia dal punto di vista contrattuale sia dal punto di vista sindacale”.
Per Michele De Palma il problema principale del Mezzogiorno è “che il governo pensa di poter affrontare il divario tra Nord e Sud aumentandolo con l'autonomia differenziata, con una legge delega che vuole spezzare la contrattazione. Il governo, invece, deve intervenire a mettere le risorse per gli investimenti e poter fare industria nel Mezzogiorno, che serve per la transizione ecologica e tecnologica, garantendo un futuro all’occupazione”.
Nel suo intervento, il segretario generale Fiom ha posto sottolineato come “i dati Istat evidenzino che nel Mezzogiorno un grande problema è il processo di dismissione industriale. Ci sono le crisi industriali di Jabil e Softlab, per cui chiediamo che sia garantito un futuro produttivo e occupazionale. Stiamo lottando con le lavoratrici e i lavoratori di Industria italiana autobus per mantenere un'azienda strategica per la mobilità attraverso la produzione di autobus in Italia”.
De Palma non ha certo nascosto la sua preoccupazione per le grandi vertenze del Mezzogiorno. “Fino a quando non c’è una missione produttiva per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, questo è un problema sia per i lavoratori di Stellantis sia per i lavoratori dell'indotto”, ha illustrato: “C’è poi la questione dell'ex Ilva di Taranto, la verità è che senza acciaio non c’è' futuro industriale nel Paese. Per questo noi cominciamo dal Sud per ricostruire un'idea di politica industriale che dia garanzie ai lavoratori”.