Oltre 4 mila in Acciaierie d’Italia (meglio nota come ex Ilva), altre migliaia negli stabilimenti Stellantis. Sui campioni nazionali dell’industria si sta abbattendo un tornado di cassa integrazione e contratti di solidarietà. La siderurgia e l’automotive sono settori in grande trasformazione: servirebbe un intervento “di sistema” del governo, ma lentezze e contraddizioni rischiano di far perdere all’Italia asset di straordinaria importanza.

Le aziende storiche sono in grandi difficoltà: chiudono la Riello (caldaie) e la Breton (macchine utensili), licenziano la Candy (elettrodomestici) e la Peg Perego (prodotti per l’infanzia). La Benetton (tessile) adotta i contratti di solidarietà, licenziamenti sono annunciati nelle aziende licenziatarie del marchio Euronics (prodotti per elettronica). Non c’è settore che non stia soffrendo, non c’è realtà produttiva che si senta davvero al sicuro: sarebbe bello poter augurare “buone ferie” a tutti.

Logistica e alimentare

Raggiunto il 15 luglio l’accordo per i 138 addetti alla movimentazione delle merci della Bosch di Castel San Giovanni (Piacenza). L’impianto, gestito da Geodis tramite la Cooperativa Leo, chiuderà il 30 agosto; la multinazionale tedesca, come annunciato il 13 giugno, si sposterà a Lacchiarella (Milano), avendo Dhl come nuovo operatore. Geodis riassorbirà 60 lavoratori, altri dieci seguiranno Bosch nella nuova destinazione (con una “indennità di disagio” di 5 mila euro netti). I restanti 68 lavoratori riceveranno un incentivo all’esodo di 24 mila euro netti. Sindacati: “Non è una vittoria, ma è il massimo che si poteva portare a casa per i lavoratori”.

Un anno di cassa integrazione (a partire dal 1° agosto) e un piano di licenziamenti solo su base volontaria, ma la chiusura rimane. Questo l’accordo siglato il 12 luglio per i 30 dipendenti della Beyers Caffè di Castel Maggiore (Bologna). Il 15 marzo l’impresa belga aveva annunciato la dismissione dello stabilimento e la messa in liquidazione della società. Nell'accordo, spiega la Flai Cgil, Beyers si impegna a “ricercare soggetti interessati a rilevare l'attività per darne continuità industriale e occupazionale”.

Industria

Siglato il 26 luglio l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria (ex Ilva). I lavoratori coinvolti sono 4.050 (3.500 su Taranto e 450 sugli altri siti). L’intesa stabilisce il riconoscimento dell’integrazione salariale pari al 70% della retribuzione globale annua lorda, oltre ai relativi ratei di tredicesima e premio di produzione. Previsto un welfare aziendale (erogazione una tantum) fino al 3% dello stipendio lordo proporzionale al raggiungimento dei tre milioni di tonnellate della produzione. Stabilito anche il riconoscimento delle integrazioni retributive retroattive a marzo 2024.

Prorogati fino a dicembre i contratti di solidarietà nello stabilimento Stellantis di Mirafiori (Torino). I lavoratori coinvolti, a partire dalla fine di agosto, sono 1.863 (1.057 in Carrozzeria, 266 ex Mascherine, 91 Rg Premium, 115 a Costruzione Stampi e 334 alle Presse). A questi vanno aggiunti i 357 addetti dell'ex Pcma (oggi Stellantis Europe), con contratto di solidarietà sempre fino al 31 dicembre. Fiom Cgil: “Si prolunga l'agonia degli ammortizzatori sociali per 2.220 lavoratori per l’intero 2024. Questa non è una crisi dovuta al settore dei produttori di auto, ma al progressivo disimpegno e ai mancati investimenti sulle produzioni di Stellantis”.

Rinnovo del contratto di solidarietà allo stabilimento Stellantis di Melfi per ulteriori dieci mesi, quindi fino al 26 giugno 2025. La firma tra direzione aziendale e sindacati è del 29 luglio, la scadenza dell’ammortizzatore sociale era prevista per il 4 agosto. La riduzione media dell'orario di lavoro è dell'80% e, come in passato, è stata confermata la maturazione dei ratei per tutti i dipendenti. Sono stati inoltre stabiliti step di verifica nei mesi di dicembre 2024 e maggio 2025.

Alla Riello di Morbegno (Sondrio), storica fabbrica di caldaie di proprietà dal 2020 della multinazionale Carrier, la produzione cesserà il 30 agosto. La dismissione era stata annunciata l’8 aprile, con il contestuale licenziamento dei 59 dipendenti (51 operai e dieci impiegati). L’intesa (siglata da Fiom Cgil e Fim Cisl) prevede un incentivo all’esodo per ammortizzare l’impatto economico sui dipendenti, una “dote lavoro” per favorire la ricollocazione del personale e una “dote formazione” da utilizzare per programmi di riqualificazione e outplacement.

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Avviata il 17 luglio la procedura di licenziamento collettivo per 216 dipendenti (su 832 complessivi) della Breton di Castello di Godego e di Vedelago (entrambi in provincia di Treviso), storica azienda produttrice di macchine utensili. La crisi si affronterà con la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale (durerà un anno, a partire dal 15 luglio scorso), come concordato con la Fiom Cgil territoriale. Previsto anche un piano di esodi volontari, con un incentivo che varia da una fino a 15 mensilità, e un progetto di ricollocazione, formazione e riqualificazione supportato anche da enti pubblici.

Sospiro di sollievo per i 169 lavoratori del laminatoio Duferco Travi e Profilati di Giammoro (Messina). Il 2 agosto è stata approvata l’adozione dei contratti di solidarietà che dureranno fino al 28 luglio 2025, per un importo di spesa di 1,3 milioni di euro. Il 15 maggio la società aveva comunicato la fine delle attività di laminazione dell’acciaio, annunciando un nuovo piano industriale di riconversione del sito siderurgico che prevede un investimento di 95 milioni di euro e l'occupazione a regime di tutto il personale.

Licenziamenti anche alla Peg Perego. La storica azienda di Arcore (Brianza), produttrice di passeggini, carrozzine e giocattoli per la prima infanzia, ha annunciato l’esubero del 40 per cento dei dipendenti, ossia 104 lavoratori su 263 complessivi. La società già da sei anni utilizza gli ammortizzatori sociali, i lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria dal 1° giugno. Fiom: “Nel marzo 2025 avremo esaurito tutta la dote possibile di ammortizzatori sociali. A settembre conteremo le uscite volontarie con incentivo all’esodo, poi bisognerà tirare le somme”.

Raggiunto a metà luglio l’accordo tra Fim Cisl e Antares Vision di Travagliato (Brescia) sulla gestione degli esuberi chiesti dall’azienda (attiva nel settore del controllo qualità e tracciabilità dei prodotti) a inizio maggio. L’accordo, non firmato dalla Fiom Cgil (che invece chiedeva l’adozione del contratto di solidarietà), prevede 35 uscite (su 402 dipendenti) nella forma di “non opposizione al licenziamento” entro il 14 settembre, con un incentivo all’esodo in base all’anzianità aziendale. Prevista anche la riqualificazione professionale degli esuberi per un possibile reinserimento nell’organico aziendale.

Contratti di solidarietà alla Magneti Marelli di Sulmona (L’Aquila). Il 26 luglio l’azienda produttrice di componenti per automotive e i sindacati hanno siglato l’accordo per i 462 dipendenti (di cui 40 impiegati e il resto operai). L’ammortizzatore sociale inizierà il 19 agosto prossimo e terminerà il 1° agosto 2025. “La riduzione lavorativa si attesta al 45 per cento. Ciò permette a tutti i lavoratori di conservare il bagaglio contributivo”, osservano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, rimarcando che “la politica resta comunque dormiente”.

Siglato il 25 luglio l’accordo tra sindacati e Denso di Pianodardine (Avellino), multinazionale giapponese produttrice di sistemi integrati e componenti automobilistici, per l'implementazione dei contratti di solidarietà, dalla fine di agosto al marzo 2025, per 338 dipendenti (su 900 complessivi). Stabilito anche un piano di mobilità incentivata, solo su base volontaria, per i lavoratori interessati.

Firmata nella notte tra il 23 e il 24 luglio l’intesa tra la società aerospaziale Leonardo e i sindacati per la cassa integrazione ordinaria nello stabilimento di Grottaglie (Taranto). L’ammortizzatore sociale inizierà il 19 agosto e durerà 13 settimane, quindi fino al 17 novembre, per “la sospensione fino a zero ore – si legge nella nota condivisa – nei confronti di un numero massimo di 931 lavoratori”. La cig sarà, compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive, effettuata a rotazione. Leonardo si è anche impegnata ad anticipare le spettanze economiche in favore dei lavoratori collocati in cassa.

Per la prima volta nella storia del marchio arrivano gli esuberi. Il gigante degli elettrodomestici Candy, di proprietà della cinese Haier, ha annunciato il taglio di 83 impiegati (su 900 complessivi) e 30 operai (su 270 addetti) nello stabilimento di Brugherio (Monza). Le uscite saranno su base volontaria e sostenute da incentivi, il tavolo di confronto con i sindacati si aprirà a settembre. Fiom: “Vogliamo capire in che direzione andrà l’azienda, le continue sforbiciate al personale non suggeriscono certo una crescita”.

La General Ricambi di Castiglione d’Adda (Lodi) ha annunciato il 23 luglio il licenziamento di 50 dipendenti (su 94 complessivi), nell’ambito di una complessa riorganizzazione che dovrebbe traghettare l’azienda di componentistica auto verso il nuovo mercato dell’elettrico. Il piano di riconversione prevede, oltre agli esuberi, la cessione di un ramo d’azienda (già avvenuta ai primi di luglio) con il contestuale passaggio di 19 lavoratori alla nuova società Ecode. Sono in corso trattative con i sindacati per l’eventuale utilizzo di un anno di cassa integrazione straordinaria.

Tessile, ceramica e farmaceutica

Contratti di solidarietà alla Benetton. L’intesa, raggiunta il 15 luglio, prevede l’ammortizzatore sociale per 908 impiegati delle sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba (Treviso). La durata è di sei mesi, dal 23 agosto al 28 febbraio 2025. La riduzione di orario sarà del 20% (praticamente un giorno di lavoro), ma per non più di 100 addetti sarà possibile aumentare la quota fino al 40%. L’intesa prevede anche un piano di esodi incentivati, con una cifra fino a 50 mila euro. Filctem Cgil: “Ci auguriamo che i sacrifici chiesti ai lavoratori possano avere l’effetto di rilanciare l’impresa”.

Siglato il 25 luglio il contratto di solidarietà difensivo tra Lineapiù Italia, sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) e Regione Toscana. Il confronto con l’impresa di Campi Bisenzio (Firenze), attiva nella produzione di filati per maglieria, ha portato alla riduzione degli esuberi dagli iniziali 30 a 15 (su 129 dipendenti). L’ammortizzatore sociale inizierà a settembre, avrà una durata di 12 mesi e sarà eventualmente prorogabile. L’azienda tessile aveva avviato la procedura di licenziamento collettivo alla fine di maggio, a causa del calo del volume di produzione e al contestuale aumento dei prezzi energetici.

Pagamento degli stipendi di giugno e luglio, e 13 settimane di cassa integrazione a partire dal 19 agosto (quindi fino a novembre). Ma il futuro resta del tutto incerto. Questa la situazione dei 175 dipendenti della Tirso di Muggia (Trieste), società del gruppo veneto Fil Man Made, alle prese con una difficile situazione finanziaria. A complicarla ulteriormente si è inserita anche la vendita delle azioni della Tirso da parte della finanziaria regionale Friulia, che nel gennaio 2020 era entrata nel capitale azionario dell’azienda con 2,5 milioni di euro più 1,5 milioni come finanziamento della durata di sei anni.

Firmato il 30 luglio tra Ceramica Dolomite e sindacati l’accordo per la cassa integrazione straordinaria dei 69 lavoratori dello stabilimento di Borgo Valbelluna (Belluno), il cui inizio è previsto in settembre. L'accordo consentirà di ridurre i costi fissi e favorire il cambiamento organizzativo e il rilancio dell'azienda ex Ideal Standard, rilevata nel 2022 da un pool di importanti imprenditori veneti che, da parte loro, hanno sottoscritto un nuovo aumento di capitale.

Il 20 giugno scorso la Aptuit di Verona ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per 31 lavoratori (su 902 dipendenti), in prevalenza ricercatori. L’azienda fornitrice di servizi farmaceutici (parte della multinazionale tedesca Evotec) ha motivato la decisione con una flessione del fatturato. Sindacati: “Operazione senza alcun senso logico, in quanto i risultati finanziari locali sono in positivo, così come le prospettive dei prossimi mesi. Tutto questo senza prevedere una sola ora di cassa integrazione”.

Commercio e digitale

Sono 14 i licenziamenti annunciati dalla Pittarosso (nota catena di vendite al dettaglio di calzature) di Palermo, con la contestuale dismissione di due punti vendita tra agosto e settembre. Fortemente contrari i sindacati, che propongono percorsi alternativi e conservativi, come i trasferimenti in altri negozi cittadini. Filcams: “Non possiamo accettare che come sempre siano i lavoratori del commercio, settore sempre più precario, a perdere posti di lavoro in una terra che offre poche possibilità di ricollocazione”.

Licenziamento ormai certo per 40 dipendenti (su 127) dello Spazio Conad situato nel centro commerciale Conca d’Oro di Palermo, gestito dalla Abbate Ipermercati. La procedura era stata avviata a metà maggio, la mediazione con l’Ispettorato del lavoro ha purtroppo registrato il mancato accordo. I lavoratori per ora non avranno neanche la cassa integrazione. “Il gruppo Abbate – spiegano i sindacati – continua a opporsi all'utilizzo degli ammortizzatori sociali per provare a tutelare i livelli occupazionali. Siamo pronti a opporci in ogni sede per salvaguardare le 40 famiglie coinvolte”.

Licenziamenti di massa alla catena di prodotti per elettronica e telefonia Euronics, avviati all’inizio di luglio da alcune società licenziatarie del marchio, come la Nova (ma anche Kus e Binova), che prevede 243 esuberi tra Lazio e Lombardia. Filcams: “Dopo l’utilizzo di ammortizzatori sociali e dopo ritardi continui nel pagamento dello stipendio, l’azienda ci comunica anche di escludere il ricorso alla cassa integrazione, nonostante sia possibile. Inoltre, non c’è disponibilità a valutare nemmeno un incentivo all’esodo di natura economica”.

Sono soltanto rimandati i 31 licenziamenti (su 159 dipendenti) annunciati il 27 giugno dalla Keywords Studios Italy, importante azienda italo-americana del settore gaming (sviluppo di videogiochi), nelle sedi di Roma e Cinisello Balsamo (Milano). Il 7 agosto la società ha ritirato la procedura di licenziamento collettivo per “un vizio di forma relativo alle posizioni coinvolte”, comunicando però che “nelle prossime settimane presenterà una nuova procedura”. Forti le proteste dei lavoratori, che hanno confermato (dopo due giorni di sciopero) lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari.

La Wyscout di Chiavari (Genova), piattaforma di gestione dati per il calcio di proprietà del colosso americano Hudl, ha annunciato 20 licenziamenti (su 118 dipendenti): l’attività del reparto in cui sono impiegati sarà svolta a Mumbai, in India. Cgil e Filcams: “Stiamo assistendo a un’operazione di mera speculazione finanziaria. Questi gli effetti di una globalizzazione selvaggia, che non risparmia nessuno e che sta minando alle basi la solidità economica di 20 famiglie”.

La buona notizia

Dopo un’infinita vertenza durata ben 12 anni, arriva finalmente una soluzione per i 540 lavoratori dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, oggi Blutec in amministrazione straordinaria. L’accordo raggiunto porterà alla riqualificazione e al reimpiego di 350 dipendenti nel gruppo Pelligra, mentre i restanti 190 potranno accedere all’isopensione che garantirà loro la possibilità di raggiungere i requisiti pensionistici entro sette anni. “È il frutto della determinazione dei lavoratori e del sindacato; il nostro obiettivo dopo la chiusura di Fiat è sempre stato improntato a difendere i lavoratori e il sito industriale”, hanno commentato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e Michele De Palma, numero uno della Fiom.