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Lo scorso anno si è chiuso con una grande mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici del terziario e del turismo che non si sono lasciati intimidire e che, con costanza e forza, hanno chiesto tutele e salario. I primi otto mesi del 2024 sono stati produttivi: undici contratti rinnovati.
Sei milioni di addetti dei settori delicati e importanti proprio nei mesi delle vacanze hanno ottenuto non solo diritti attraverso incrementi salariali, ma anche quelle tutele necessarie a costruire migliori condizioni. Soddisfazione delle organizzazioni sindacali, certo, ma non basta: la strada per raggiungere il lavoro dignitoso è ancora lunga, ma certamente percorribile.
La mobilitazione non si ferma
Stabilità: è la parola chiave che fa rima con dignità. Ed è quella che troppo spesso scarseggia tra quanti assicurano – ad esempio – che stabilimenti balneari, alberghi, ristoranti, bar e molto altro, funzionino. Così come spesso precari sono i lavoratori e le lavoratrici delle mense, del pulimento o del commercio. Allora ecco la nuova sfida. Afferma infatti Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil: “È necessario continuare la mobilitazione e aprire da subito una grande vertenza per uscire da uno stato drammatico di precarietà”.
I contratti rinnovati
Dicevamo, sono undici i contratti rinnovati in questi primi mesi del 2024. I primi sono stati, a febbraio, i contratti degli studi professionali, della vigilanza e dei servizi di sicurezza, poi tra marzo e aprile i quattro del commercio, per le imprese legate a Confcommercio, Federdistribuzione, Distribuzione cooperativa e Confesercenti. Quindi è arrivata l'intesa per le lavoratrici e i lavoratori del comparto acconciatura ed estetica artigianato.
Infine, tra l'inizio di giugno e la fine di luglio, sono stati siglati quattro tra i contratti nazionali della filiera del turismo, della ristorazione e della cultura, partendo con pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, per proseguire con Federalberghi e Faita, con le imprese del turismo afferenti a Confesercenti, infine Fiavet Confcommercio per il comparto delle agenzie di viaggio.
Dai rinnovi alla mancata sigla
Non tutto è fatto, però. La trattativa, che era in corso, per il rinnovo del contratto dell'industria turistica con Aica Federturismo-Confindustria, si è interrotta per la rigidità delle parti datoriali che hanno posto sul tavolo la volontà di determinare gravi peggioramenti sul fronte normativo. Non solo: si sono mostrati – addirittura – nemmeno disponibili a discutere dei necessari aggiornamenti salariali. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil non hanno potuto fare altro che prendere atto della rottura delle trattative e programmare azioni di protesta per riportare al centro della discussione le priorità retributive e normative da loro avanzate.
Stop precarietà
C’è una vertenza aperta e lo rimarrà fintantoché non migliorerà la qualità dell'occupazione in tutti i settori e i comparti professionali che la Filcams rappresenta. Chiosa, infatti, il segretario generale: “È necessario andare avanti e continuare la mobilitazione per migliorare condizioni di lavoro e retribuzioni di chi presta attività nei settori a maggior incidenza di precarietà e lavoro povero”.
La conclusione di Russo è netta: “Abbiamo posto al centro della nostra attività l'umanità del lavoro, un obiettivo imprescindibile che tiene insieme tutti gli altri, dalle vertenze ai rinnovi. Questo significa, come prima cosa, garantire dignità del lavoro e rispetto per le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo”.