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Un piano per la ripartenza della Calabria: lo presenteranno il Primo Maggio i sindacati. Lo hanno reso noto i segretari generali della Cgil, Angelo Sposato, della Cisl, Tonino Russo, e della Uil, Santo Biondo, nel corso della mobilitazione organizzata a Catanzaro dalle confederazioni per sollecitare una maggiore attenzione alle problematiche che si registrano nell'area centrale della regione. La manifestazione ha rappresentato l'occasione per evidenziare le maggiori emergenze che si stanno vivendo in Calabria, alla luce dell'emergenza Covid 19, da quella sanitaria - che il 3 maggio sara' al centro di un incontro dei sindacati con il ministro Roberto Speranza - a quella economica.
Nel corso della manifestazione Cgil, Cisl e Uil hanno espresso numerose critiche all'azione della politica e del governo nazionale ma anche della politica e del governo regionale. "Ieri - ha esordito Sposato - il Consiglio regionale si è occupato della sanità ma in modo molto tiepido. Dalla politica e dal commissario ci saremmo aspettati risposte e soluzioni che non sono arrivate. Abbiamo 150 milioni di fondi Covid non spesi, i fondi del decreto Calabria non spesi, c'era la possibilità di fare le assunzioni ma non sono state fatte. Al ministro Speranza il 3 maggio chiederemo alcune misure operative: una deroga ai commissari per i bilanci e gli atti aziendali, la sterilizzazione e l'azzeramento del debito, e personale qualificato da inviare nelle Asp per mettere a posto bilanci e atti aziendali e sbloccare le assunzioni. Stiamo pensando a fare azioni unitarie per sensibilizzare su questi tempi".
Il Primo Maggio, ha sostenuto il segretario generale della Cgil Calabria, presenteremo un piano di ripartenza per la Calabria da offrire alla politica nazionale e regionale". A sua volta, Russo ha espresso la necessità di rilanciare la vertenzialità sui territori di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, area "che vive - ha detto - un momento di assoluto abbandono sul piano degli interventi per la sanità per le infrastrutture, per l'occupazione, con un precariato che ormai è fuori controllo: bisogna dare dignità al lavoro. Alla politica diciamo di fermarsi e di non fare campagna elettorale, ma di sedersi con noi per trovare le migliori soluzioni a questi problemi, perché in gioco c'è il futuro dei nostri giovani".
Per Biondo "la manifestazione di oggi è la prosecuzione della mobilitazione unitaria che come sindacato calabrese abbiamo messo in campo, rafforzandola in questo anno di pandemia. Abbiamo una piattaforma unitaria che renderemo pubblica il Primo Maggio, un programma di lavoro che non ha la presunzione di essere la verità assoluta ma vuole aprire una fase di confronto con tutti coloro che ci stanno a confrontarsi con noi, una base programmatica inclusiva e aperta ai contributi che arriveranno dal mondo delle associazioni, dai partiti di maggioranza e opposizione, dalle forze sociali e produttive".
"Proseguiamo la mobilitazione - ha dichiarato - perché siamo convinti che la Calabria sta affrontando questa fase di emergenza malamente, sta vivendo il mondo piu' drammatico sul piano della diffusione del virus: la sanità in Calabria è a mani nude, non sono state fatte le assunzioni, manca la riorganizzazione della rete ospedaliera, non sono stati aumentati i posti letto, la campagna vaccinale none scolla. Il 3 maggio - ha proseguito - incontreremo il ministro della Salute Speranza al quale prospetteremo questa situazione drammatica".
"Ma l'emergenza sanitaria non deve far dimenticare l'emergenza economica della Calabria, che già prima della pandemia era drammatica, con 18 punti di Pil in meno rispetto al resto del Mezzogiorno e al Paese. Al governo nazionale e a quello regionale - ha concluso il segretario della Uil Calabria - chiediamo un cambio di passo".