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Sarà un anno straordinario, questo 2024. Meraviglioso in tutto e per tutto. Gongoleremo tra le pieghe della spensieratezza. Surferemo sulle onde dell’abbondanza. Veleggeremo tra le ali dell’ottimismo. Gigioneggeremo sulle ceneri dell’entusiasmo. Traboccheremo di ubriacante allegria.
Il lavoro sarà tanto, troppo, talmente abbondante che una legge stabilirà un tetto massimo di occupazione. Quindicesima e sedicesima come se piovesse. La precarietà diventerà reato penale. La disoccupazione considerata una malattia rara. I rider percepiranno uno stipendio duecento volte superiore a quello del proprio algoritmo. L’aggettivo “dignitoso” aggiornerà il primo articolo della Costituzione. E non si morirà più per guadagnare un tozzo di pane.
Il Jobs Act sarà applicato al contrario: i contratti tutti a tempo indeterminato, i salari massimi, ferie e malattie pagate. L’articolo 18 verrà ripristinato e i voucher avranno valore legale solo nel tabellone del Monopoli. Gli extraprofitti accumulati dalle aziende saranno versati direttamente sui buoni pasto dei dipendenti. Lo sciopero diventerà davvero un diritto inviolabile e chi lo precetta sarà confinato al Papete.
A chi griderà “Viva l’Italia antifascista”, la Digos regalerà un mazzo di rose. Ai nostalgici del Duce un soggiorno a Rebibbia. Vietato l’uso dei social network ai negazionisti di professione così, nel tempo libero, si potranno dilettare nello studio e laurearsi in Scienze delle verità. D’estate farà caldo, d’inverno farà freddo. In autunno pioverà. Ritornerà la mezza stagione.
Nessuno sarà lasciato solo. Gli ospedali avranno codici arcobaleno per curare tutti, senza dover presentare documenti o fatture all’accettazione. I pronto soccorso si trasformeranno da gironi danteschi a luoghi di cura, dove uscire verticali e col sorriso. Una tac si prenoterà il giorno stesso. Le strutture sanitarie private, al pari delle caserme, verranno trasformate in spazi liberi e autogestiti in cui organizzare rave illegali e mostre di Tolkien.
I treni arriveranno in anticipo. Si fermeranno sempre a Ciampino, anche senza ministri a bordo, e andranno velocissimi. Palermo-Catania in un’ora. Il Ponte sullo Stretto sarà la nuova serie fantasy di Netflix che soppianterà il Trono di Spade. La Salerno-Reggio Calabria diventerà un circuito di Formula 1 e sul Grande Raccordo Anulare il limite di velocità sarà alzato a 180 km/h.
La pace regnerà su tutto il globo terracqueo. Israele e Palestina organizzeranno i prossimi Mondiali di calcio. Russia e Ucraina l’Eurovision song contest. Chi scappa dalla guerra sarà salvato senza conoscere il sesso, l’età o la destinazione. A chi si troverà in balia del Mediterraneo verrà donata una scialuppa e un abbraccio. I migranti saranno considerati essere umani. L’accoglienza diventerà una consuetudine.
Alla famiglia tradizionale verrà tolta il 22% di ipocrisia: più amore e meno anagrafe. Genitore 1 e Amante 2, Roba a 3 e Convivente 4. Boom di nascite e pensioni per tutti. I giovani non scapperanno più all’estero con il trolley di cartone. Smonteranno le tende dall’università per trasferirsi in un abitabile soggiorno e cucina, senza muffa come coinquilina. Il tasso dei mutui sarà calcolato con la temperatura minima di Aosta. Le banche elargiranno dividendi ai propri correntisti ogni trimestre.
Chiara Ferragni sponsorizzerà una linea griffata di pane e acqua devolvendo tutti gli introiti alla Caritas. Elodie canterà indossando un maglione a collo alto. Giambruno entrerà in seminario. Renzi profetizzerà il Rinascimento iraniano. Il generale Vannacci scriverà l’attesissimo sequel Il Mondo nel verso giusto, un successo di critica e pubblico tanto che dal soggetto Paola Cortellesi girerà il suo secondo lungometraggio: C’è pure dopodomani.
Dopo l’esito delle elezioni europee, terremoto nell’esecutivo. Sangiuliano leggerà il suo primo libro non illustrato. Santanché verrà assunta come commessa da Acqua&Sapone, ma non le pagheranno i contributi. Lollobrigida aprirà un ristorante etnico-sintetico. Salvini fonderà una ong e salverà gattini neri vittime di razzismo. Tajani dichiarerà guerra al Lichtenstein. A Crosetto il Nobel per la Pace. A La Russa il busto di Che Guevara. Piantedosi renderà carichi residuali camorristi e mafiosi. Valditara conterà fino a cento e poi resterà zitto. Giorgetti lancerà una crociata contro gli evasori fiscali.
A quel punto però la maggioranza si sfalderà. La presidente Meloni sarà costretta a mettere in piedi un governo di unità nazionale chiamando come vice Cannavacciuolo e Platinette. Berlusconi risorgerà, come recitano le Scritture, e non riuscendo a defenestrare Mattarella al Quirinale verrà eletto Papa. Ma al primo Angelus racconterà una barzelletta su Maria e l’Arcangelo Gabriele costringendo il Vaticano ad organizzare una marcia su Roma.
Dopo giorni di inebriante anarchia tornerà il sereno. L’Italia diventerà la locomotiva d’Europa. Gli ultimi saranno i primi. Le zanzare si estingueranno. Gli influencer emigreranno in Corea del Nord. Il caffè costerà 70 centesimi. La carbonara farà dimagrire. Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce e anche gli uccelli faranno ritorno.