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Il governo ha deciso: Acciaierie d'Italia sarà commissariata. Il disegno di legge approvato martedì scorso dal Consiglio dei ministri, che all'articolo 1 prevede che il socio di minoranza può attivare la procedura di commissariamento, sarà pubblicato oggi (giovedì 18 gennaio) in Gazzetta ufficiale. Invitalia avrebbe già inviato la lettera che attiva la procedura ed entro 14 giorni sarà operativa.
L’incontro, iniziato intorno alle 15.20, si è tenuto nella Sala monumentale della presidenza del Consiglio. Per il governo erano presenti i ministri delle Imprese Adolfo Urso, del Lavoro Marina Calderone, dell'Economia Giancarlo Giorgetti, degli Affari europei Raffaele Fitto e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati i segretari generale di Fiom Cgil (Michele De Palma), Fim Cisl (Roberto Benaglia), Uilm Uil (Rocco Palombella), Uglm (Giovanni Antonio Spera) e Usb (Sasha Colautti).
Per garantire la continuità produttiva, il governo è intenzionato a fornire liquidità con prestiti di durata quinquennale e di utilizzare i 320 milioni previsti in un primo momento per l'aumento di capitale. L’esecutivo ha confermato di volere soci privati “autorevoli” per il rilancio dell'azienda, ma vorrebbe prima definire la situazione con Mittal che avrebbe presentato il 16 gennaio al tribunale di Milano un'istanza di composizione negoziata.
Il commento della Fiom Cgil
“Per noi la via maestra continua a essere il ruolo pubblico e la gestione pubblica”, ha detto il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma al termine dell’incontro: “Il governo sta procedendo sulla strada dell’amministrazione straordinaria, ci sono ancora 14 giorni ma il divorzio da Mittal, per via legale o per via contrattuale, è ormai chiaro”.
Il leader sindacale ha “fatto presente al governo che la situazione è complessa e che la prima questione è garantire le risorse per poter assicurare le manutenzioni e la tenuta in sicurezza degli impianti e delle lavoratrici e dei lavoratori. Il governo ha risposto che nelle disponibilità del decreto ci sono già 320 milioni, ma non bastano per garantire l’occupazione e rilanciare la produzione”. A propria volta, l’esecutivo ha risposto che “ci sono le condizioni, work in progress, per intervenire con ulteriori risorse da mettere a disposizione”.
De Palma ha così concluso: “La garanzia occupazionale deve valere per tutti, per i lavoratori di Mittal, di Acciaierie d’Italia, di Adi e per i lavoratori dell’indotto. Abbiamo chiesto che su questo aspetto si faccia un tavolo specifico per poterci confrontare e per poter garantire le lavoratrici e i lavoratori”.